Aeroporto di Palermo, vaccini contro il Covid per i profughi ucraini Agenzia di stampa Italpress
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Allo scalo aeroportuale di Palermo i vaccini si effettuano ogni giorno, festivi compresi, dalle 10 alle 17, nella sala arrivi, area check-in C.
Le nostre aree Covid test e vaccini in aeroporto sono a disposizione di chi scappa dall’orrore della guerra”.
(ITALPRESS) – La struttura commissariale per la gestione dell’emergenza Covid a Palermo vicina ai cittadini ucraini e al loro dramma.
I tamponi, invece, vengono eseguiti da personale medico della struttura commissariale nell’area Covid test, a circa 700 metri dall’aerostazione
Dal 17 febbraio all’aeroporto internazionale di Palermo Falcone Borsellino, oltre all’area Covid test per i tamponi, è attiva anche una postazione vaccinale, grazie alla collaborazione con Gesap, società di gestione dell’aeroporto. (Italpress)
Se ne è parlato anche su altri giornali
Lo afferma l'assessore alla Salute della Regione Lazio, Alessio D'Amato in un'intervista a 'la Repubblica ' sul fatto che i profughi dall'Ucraina rifiutano di vaccinarsi. "L'Ucraina è una delle aree con il più basso tasso di vaccinazione in Europa, ci sono una serie di motivi, primo tra tutti è quello religioso. (L'HuffPost)
Giuseppe Di Mauro. Segretario Provinciale FIMP Caserta I Pediatri, inoltre, si impegnano a diventare parte attiva nel procurare beni e generi di prima necessità da consegnare a cittadini ospiti in difficoltà o alle ONLUS dedicate al problema. (CasertaWeb)
La struttura commissariale per la gestione dell’emergenza Covid a Palermo vicina ai cittadini ucraini e al loro dramma. Allo scalo aeroportuale di Palermo i vaccini si effettuano ogni giorno, festivi compresi, dalle 10 alle 17, nella sala arrivi, area check-in C. (Sicilianews24)
A cura di Enrico Tata. La Regione Lazio ha attivato un hub alla stazione Termini di Roma dedicato ai cittadini provenienti dall'Ucraina. Le strutture mediche del Lazio, inoltre, hanno già attivato protocolli per offrire cure gratuite a tutti i profughi che stanno scappando dalla guerra. (Fanpage.it)
Ma diciamo la verità: non possiamo pensare di andare a rincorrere gli ucraini a Roma con la siringa in mano. Devono farlo in primo luogo per salvaguardare la loro salute, ma anche per rispetto di tutta la comunità – continua D’Amato – . (StrettoWeb)
La Regione Puglia e i pediatri pugliesi si mobilitano per i bambini che arrivano dalle zone di guerra. “Le nostre porte sono aperte”, spiega a Borderline24 il vice presidente nazionale Federazione Italiana Medici Pediatri, Luigi Nigri. (Borderline24.com)