Perché Francia e Germania si dividono sui dazi europei alle auto cinesi

Perché Francia e Germania si dividono sui dazi europei alle auto cinesi I paesi membri dell'Unione europea hanno approvato i dazi sulle auto elettriche cinesi. Favorevoli l'Italia e la Francia, contraria la Germania. La Spagna, nonostante le riserve, si è astenuta. Tutti i dettagli I paesi membri dell’Unione europea hanno approvato oggi la proposta della Commissione di imporre nuovi dazi sui veicoli elettrici importati dalla Cina (Start Magazine)

La notizia riportata su altri giornali

“Oggi la proposta della Commissione europea di imporre dazi compensativi definitivi sulle importazioni di veicoli elettrici a batteria (BEV) dalla Cina ha ottenuto il sostegno necessario da parte degli Stati membri dell’UE per l’adozione delle tariffe”, ha dichiarato l’UE in un comunicato, aggiungendo che sta continuando a lavorare in Cina per cercare “una soluzione alternativa” anche dopo l’adozione dei dazi. (Wall Street Italia)

«Potremo continuare ad alzare i dazi all’infinito, ma in questo momento il gap di competitività e di costi è tale che la Cina potrebbe permettersi politiche di prezzo ancora più vantaggiose e comunque riuscirebbe a permeare i nostri mercati». (Il Sole 24 ORE)

La fase finale della partita a poker è aperta e l’Unione europea ha giocato una carta di valore nonostante il no della Germania e di altri quattro governi (alcuni satelliti produttivi dell’industria dell’auto federale come Ungheria e Slovacchia): ancora non sono noti i contenuti, ma entro il 30 ottobre la Commissione Ue pubblicherà sulla Gazzetta ufficiale l’ultimo atto per la conferma dei dazi sulle auto elettriche cinesi importate. (Il Messaggero - Motori)

Bruxelles gioca la carta del doppio binario, dazi anti Cina e negoziato in parallelo

Il voto contrario della Germania e di altri quattro Paesi non è bastato a bloccare i dazi sulle auto elettriche cinesi. L'Unione Europea si è spaccata sulla proposta di introdurre tariffe nei confronti di alcuni produttori di auto elettriche assemblate in Cina (L'HuffPost)

I prelievi per compensare gli effetti dei sussidi pubblici concessi dalla Repubblica popolare alla filiera delle e-car, alterando la concorrenza con i produttori Ue, sono così pronti a diventare definitivi una volta confermati con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale prevista entro fine mese: si applicheranno per i prossimi cinque anni, con un tetto massimo di circa il 35% che va a sommarsi alle tariffe del 10% già esistenti. (ilmessaggero.it)

I rappresentanti degli Stati membri hanno votato questa mattina la proposta avanza dalla Commissione che prevede di alzare fino al 35,3% (rispetto al 10% attuale) le tariffe sui mezzi elettrici di Pechino in risposta ai maxi-sussidi statali per i produttori. (Italia Oggi)