Un fiore per Nourdine Naziki detto Said, vittima a Viareggio di propaganda e razzismo

Non si chiamava Said Malkoun e non era algerino. Il vero nome dell’uomo che è stato schiacciato contro una vetrina da un Suv Mercedes guidato da Cinzia Dal Pino, un’impreditrice di Viareggio, era Nourdine Naziki, aveva 52 anni ed era marocchino (lo riporta il Tirreno). Domani (sabato 14 settembre alle 17) ci sarà una camminata che partirà dal Comune di Viareggio e arriverà al marciapiede di via Coppino dove sarà deposto un fiore. (Il Fatto Quotidiano)

La notizia riportata su altri media

La donna aveva colpito con la propria auto l'uomo dopo che quest'ultimo le aveva scippato la borsa. Queste le parole di Enrico Marzaduri, avvocato difensore di Cinzia Dal Pino, riguardo all'autopsia effettuata sul corpo di Nourdine Naziki, il 52enne marocchino senza fissa dimora investito e ucciso dall'imprenditrice balneare 65enne la scorsa domenica a Viareggio (Liberoquotidiano.it)

– “Viareggio non è la città della vendetta: è una città solidale che rifugge qualsiasi tipo di violenza. Ha una storia di libertà e di inclusione che rivendica sempre con orgoglio». (LA NAZIONE)

Non una, come anticipato ieri dalla nostra redazione, ma ben tre le sorelle di Said Malkoun, che attraverso la tv araba, Chouf Tv, chiedono giustizia per il fratello. (LuccaInDiretta)

E' stata la stessa donna a investirlo. Intanto, il sindaco di Viareggio Del Ghingaro parla per la prima volta sulla vicenda: "Viareggio non è una città di vendette, siamo profondamente addolorati per questa vita spezzata". (LA NAZIONE)

Le parole impastate di lacrime. Irrompono sulla scena così le presunte sorelle di Said Malkoum. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Chiedono giustizia per la morte del 47enne e precisano che il fratello è marocchino, e non algerino, come invece risultava alle autorità italiane. VIAREGGIO (LUCCA) – Le tre sorelle di Said Malkoun, lo scippatore investito e ucciso con l’auto a Viareggio l’8 settembre 2024 da Cinzia Dal Pino, 65 anni, dopo che le aveva rubato la borsa, hanno lanciato un appello tramite la televisione marocchina Chouf TV. (Firenze Post)