Per 6 italiani su 10 i servizi della sanità non sono all'altezza

Undefined Ben sei italiani su dieci pensano che il Servizio sanitario nazionale (Ssn) non sia più sufficiente a soddisfare i loro bisogni di salute e assistenza: il dato - in aumento rispetto a un anno fa - apre un'indagine di Unisalute, in collaborazione Nomisma. I risultati dell'inchiesta fanno emergere la preoccupazione degli italiani per la crisi che investe la sanità pubblica: la maggioranza dei cittadini non la ritiene più in grado di rispondere, da sola, a tutti i loro bisogni in fatto di salute. (Avvenire)

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Nel biennio 2022-2023, il 18% degli over 65 (2,6 milioni di italiani) ha dichiarato di aver rinunciato, nei 12 mesi precedenti l’intervista, ad almeno una visita medica o a un esame diagnostico di cui avrebbe avuto bisogno. (L'Adige di Verona)

CAMPOBASSO. “Per ben 60 mila persone, oltre il 21% dell’intera popolazione regionale, è impossibile raggiungere il pronto soccorso entro 30 minuti. Altro che Decreto Molise e sanità migliore, ad oggi i nostri concittadini rischiano di non ricevere assistenza tempestiva in caso di emergenza. (isnews.it)

Fino a 468 giorni per una prima visita oculistica in classe P programmabile, da eseguire entro 120 giorni; 480 per un controllo oncologico in classe non determinata; 526 giorni per un ecodoppler; 437 giorni per un intervento di protesi d’anca in classe D (anziché 12 mesi), 159 giorni per un intervento per tumore alla prostata in classe B (invece di 30 giorni). (LAPRESSE)

Niente quattrini per la sanità, perché preoccuparsi?

Nel 2023 nove molisani su cento hanno rinunciato a prestazioni sanitarie pur avendone bisogno, percentuale in aumento rispetto al 2022 (circa il 6%). E’ quanto emerge dal terzo Rapporto civico sulla salute di Cittadinanzattiva su dati Istat. (OP Molise)

A rilevarlo è l’ultima indagine dell’Osservatorio Sanità di UniSalute, che con l’istituto di ricerca Nomisma ha interrogato in merito un campione di 1.346 persone in tutto il territorio nazionale. (altovicentinonline.it)

25 OTT niente quattrini per la Sanità: c’è da preoccuparsi? No, per nulla. Si tratta infatti di una scelta nell’interesse dei cittadini, specie dei meno abbienti. Scorrendo infatti i dati dell’Istituto Superiore di Sanità relativi al 2023 e riguardanti la rinuncia ai servizi sanitari (visite mediche, esami diagnostici, presa in carico da parte del SSN) da parte di molti cittadini italiani, si scopre che tale rinuncia è dovuta principalmente alle lunghe liste d’attesa, ma anche alle difficoltà logistiche, agli orari impossibili, al costo elevato delle prestazioni. (Quotidiano Sanità)