La crisi siriana e il Medio Oriente

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ESTERI

La crisi siriana, esplosa in un Medio Oriente già segnato da tensioni e conflitti, ha interrotto un processo di de-escalation che, seppur con limiti e criticità, stava iniziando a prendere forma. L'accordo di cessate il fuoco tra Israele e Hezbollah aveva rappresentato un primo passo verso una stabilizzazione regionale, ma l'intervento di numerosi attori, sia regionali che internazionali, ha complicato ulteriormente la situazione.

Israele, da sempre interessato a una Siria stabile, si trova ora a dover gestire una realtà in cui il regime di Bashar al-Assad, sostenuto da Iran e Hezbollah libanesi, è protetto dai missili russi. Dall'altra parte, i ribelli siriani ricevono il supporto della Turchia, creando un mosaico di interessi contrastanti che rende difficile qualsiasi previsione sul futuro del paese.

Nel frattempo, gli Stati Uniti, con l'elezione di Donald Trump, hanno visto un rinnovato slancio diplomatico in Medio Oriente. Israele ha accettato la tregua in Libano, ma la situazione in Siria rimane critica. Hezbollah, attraverso le parole del suo vice capo politico Mahmoud Komati, ha dichiarato che è pronto a intervenire a sostegno del governo di al-Assad se i jihadisti dovessero avanzare fino a Homs.

La complessità del conflitto siriano, con le sue implicazioni regionali e internazionali, continua a rappresentare una sfida per tutti gli attori coinvolti.