New Orleans, cosa sappiamo di Shamsud Din Jabbar: nel 'curriculum' anche medaglia per lotta al terrorismo
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Il 42enne texano Shamsud Din Jabbar era stato nell'esercito dal marzo del 2007 al gennaio del 2015 ed era stato inviato in Afghanistan tra il febbraio del 2009 e il gennaio 2010 Shamsud Din Jabbar, il 42enne nato in Texas che nella notte di Capodanno si è lanciato con la sua auto contro la folla festante a New Orleans uccidendo almeno 15 persone e ferendone 35 su Bourbon Street, durante gli anni trascorsi nell'Esercito aveva ricevuto diverse medaglie, tra i quali la Global War on Terrorism Service Medal. (Adnkronos)
Su altre fonti
Si tratta di Shamsud-Din Bahar Jabbar, 42 anni, di Houston, Texas, come hanno riferito tre alti funzionari delle forze dell'ordine ben informati alla Nbc. Secondo alcune fonti, le autorità stanno ancora lavorando sulle informazioni relative al suo passato e ai suoi possibili viaggi. (ilmessaggero.it)
Il giubbotto antiproiettile, la mimetica, il fucile d’assalto e l’intenzione di «causare una carneficina»: l’Fbi ha identificato il responsabile della strage di New Orleans in Shamsud-Din Bahar Jabbar, 42enne cittadino statunite… Tatticamente preparato, efferato e ideologicamente convertito. (La Stampa)
È stato identificato l'uomo che, a bordo di un pick up, si è lanciato a tutta velocità contro la folla che festeggiava il Capodanno a New Orleans uccidendo almeno 10 persone. Secondo alcune fonti, le autorità stanno ancora lavorando sulle informazioni relative al suo passato e ai suoi possibili viaggi. (ilgazzettino.it)
L'autista si è fermato nell'area parcheggiatori dell'hotel dove poi il veicolo è esploso. Una Tesla Cybertruck è esplosa causando la morte di una persona oggi davanti al Trump Hotel di Las Vegas. (Tuttosport)
Il killer di New Orleans è stato identificato come Shamsud-Din Bahar Jabbar: lo riferisce il New York Times citando come fonti vari dirigenti di polizia. In precedenza la Cnn aveva detto che si tratta di cittadino americano. (Gazzetta di Parma)
Negli Usa, in Cina, in Europa e prima ancora, a partire dagli anni ’90, in Medio Oriente. C’è un passaggio del «testimone» tra aree geografiche diverse e motivazioni diverse dove coloro che uccidono ricorrono a questo metodo brutale, difficile da prevenire, al netto di errori da parte delle forze di sicurezza. (Corriere della Sera)