Paesi meno sviluppati, la Cop29 per noi è un tradimento

"Il gruppo dei Paesi meno sviluppati è oltraggiato e profondamente ferito dal risultato della Cop29. Ancora una volta, i Paesi più responsabili per la crisi climatica ci hanno deluso. Noi lasciamo Baku senza un obiettivo globale di finanza climatica ambizioso, senza piani concreti per limitare l'aumento della temperatura globale di 1,5 gradi, e senza il sostegno complessivo disperatamente necessario per l'adattamento e per le perdite e i danni. (Tiscali Notizie)

Su altre fonti

A tanto ammonta l’obbligo per i Paesi ricchi di finanziare la transizione energetica e l’adattamento ai cambiamenti climatici dei Paesi in via di sviluppo fino al 2035. La 29esima Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici è finita con un numero: 300 miliardi l’anno. (Il Sole 24 ORE)

Nel corso di intensi negoziati della COP29 di Baku, in Azerbaijan, quasi 200 nazioni hanno raggiunto un nuovo accordo globale per affrontare gli impatti della crisi climatica. (Meteo Giornale)

Il ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, esce moderatamente soddisfatto dalla Cop29, sulla scia di quel modello di transizione green che il governo considera «morbida e sostenibile per lavoratori e imprese, nello spirito del Piano Mattei e del Fondo per il Clima». (ilmessaggero.it)

Cop29, accordo a metà: stretta light sulle emissioni

Delusione dei “paesi poveri” – i più colpiti dagli effetti del cambiamento climatico prodotto prevalentemente dai “paesi ricchi” – che chiedono “compensazioni” proprio per fronteggiare i danni con una “finanza climatica” sostenibile per evitare la “sconfitta di tutti”. (GLI STATI GENERALI)

Il Sopravvissuto è il sistema multilaterale di negoziazione, che esce acciaccato dalle divisioni Nord-Sud, minacciato dal ritorno di Trump, pressato dalle nazioni che vogliono contare di più. Alla Cop29 non ci sono stati vincitori né vinti. (Corriere della Sera)

Un altro elemento di continuità è il peso preponderante dell’industria delle fossili, che anche quest’anno ha avuto la possibilità di influenzare i negoziati trovando spazio nelle delegazioni governative e presenziando direttamente ai momenti decisionali più rilevanti, come denunciato nel nostro Paese dalla campagna Clean the COP. (EconomiaCircolare.com)