Pomigliano soffre ancora: cassa integrazione e produzione della Fiat Panda in calo

Stellantis si trova costretta ad affrontare ancora la crisi di uno dei suoi stabilimenti. Parliamo di Pomigliano d'Arco, su cui si è espresso in una nota il segretario generale della Fim Cisl di Napoli, Biagio Trapani, dando il quadro generale e delicato di quello che è il futuro della fabbrica: “La direzione ha ufficializzato un considerevole calo di richieste di Panda, la cui produzione passa dalle attuali 395 vetture a turno a 320 vetture a turno. (Auto.it)

Ne parlano anche altri media

Sempre più attenzione su Fiat Panda, con Stellantis che però non rilascia date ufficiale sulla sua produzione. Ma i rumors vogliono il SUV ormai in dirittura d'arrivo (Virgilio)

L’orizzonte più promettente è altrove. A poche settimane dalla conferma da parte di Carlos Tavares dell’avvio della produzione della nuova Fiat 500 ibrida, a partire dal 2026 nello stabilimento di Mirafiori, sullo stabilimento Stellantis di Pomigliano d’Arco si addensano invece le nubi. (La Gazzetta dello Sport)

Nei giorni scorsi vi abbiamo riportato alcune indiscrezioni provenienti dalla Serbia, paese in cui Fiat Panda sarà prodotta, che riportano presunti ritardi nell’avvio della produzione del modello di Fiat presentato ufficilmante lo scorso 11 luglio. (ClubAlfa.it)

Stellantis rinuncia al progetto sul riciclo delle batterie in Francia. Un altro passo indietro sull’elettrico

L’attesissima Fiat Panda è uno di quei modelli che nelle intenzioni del gruppo dovrebbe rilanciare le ambizioni di Stellantis, anche se non mancano le polemiche perché la produzione è stata collocata in Serbia, lasciando gli impianti italiani a bocca asciutta. (SicurAUTO.it)

Brutte notizie arrivano dallo stabilimento Stellantis di Pomigliano per i lavoratori. Ieri, infatti, l’azienda ha comunicato alle Rsu un nuovo lungo periodo di cassa integrazione oltre quello già previsto per il mese di ottobre ed anche una diminuzione di produzione delle vetture della Panda. (Corriere della Sera)

La decisione è coerente con i timori più volte espressi dall’ad, Carlos Tavares: «Non investiamo in capacità che non possiamo usare, sarebbe un bagno di sangue» (Milano Finanza)