Nato, Rutte "Aumentare le spese per la difesa"

Nato, Rutte Aumentare le spese per la difesa
Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
OglioPoNews ESTERI

BRUXELLES (BELGIO) (ITALPRESS) – “Abbiamo bisogno di forze più numerose e meglio equipaggiate; di un’industria della difesa transatlantica più solida; di una maggiore capacità produttiva della difesa; di maggiori investimenti nell’innovazione; e di catene di approvvigionamento sicure”. Lo ha detto il neo segretario generale della Nato, Mark Rutte, parlando a Bruxelles. sat/gsl (Fonte video: Nato) (OglioPoNews)

Ne parlano anche altri giornali

Nuovo corso alla NATO: Rutte chiede più spesa per la difesa (infodifesa.it)

"Sostenere l'Ucraina è la cosa giusta da fare, ed è anche un investimento nella nostra sicurezza, perché un'Ucraina indipendente e democratica è fondamentale per la pace e la stabilità, e il costo del supporto in Ucraina è di gran lunga inferiore al costo che affronteremmo se permettessimo a Putin di farsi strada". (Il Sole 24 ORE)

Il passaggio di consegne con Jens Stoltenberg è avvenuto durante una cerimonia al quartier generale dell'Alleanza Atlantica di Bruxelles. Stoltenberg lascia la carica dopo dieci anni al vertice della Nato. (il Dolomiti)

Un fronte può bastare. Il Medio Oriente esplode, ma la Nato di Rutte guarda solo all'Ucraina (di A. Mauro)

Cambio al vertice ufficiale alla Nato. Mark Rutte prende il posto di Jens Stoltenberg. Ma la linea, stando ad ascoltare le parole del falco olandese, non cambia. L'Ucraina rimane la "priorità" e l'obiettivo dell'Alleanza Atlantica nei prossimi sarà quello di aumentare le spese per la difesa. (Il Giornale d'Italia)

Il laburista norvegese Jens Stoltenberg, che guida la Nato da dieci anni, passa il testimone a Rutte. Cambio di guardia alla Nato. (L'Opinione delle Libertà)

Il passaggio di consegne tra Jens Stoltenberg e Mark Rutte alla guida della Nato sembra lunare, mentre Israele ammassa le truppe al sud del Libano, pronto a invadere e decretare un ennesimo salto di qualità del conflitto in Medio Oriente, stavolta dal sapore definitivo contro Hezbollah e i suoi alleati, da Hamas fino all’Iran. (L'HuffPost)