Fisco, via libera del Consiglio dei ministri al decreto su riapertura termini concordato

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LAPRESSE ECONOMIA

Tajani: "Il governo ha deciso di riaprire i termini come richiesto da FI". Nuovo termine il 12 dicembre Novità per il fisco. Il Consiglio dei ministri, che si è tenuto in mattinata a Palazzo Chigi, ha approvato il decreto legge per la “riapertura dei termini per l’adesione al concordato preventivo biennale” fino al 12 dicembre. Il provvedimento, che punta alla riapertura dei termini di trenta giorni del concordato, sarà immediatamente operativo e dovrebbe poi confluire nel decreto fiscale all’esame del Senato (LAPRESSE)

La notizia riportata su altri giornali

All'Odg, tra le altre cose, c'è anche lo schema di decreto legge per la riapertura dei termini di adesione al concordato preventivo biennale. Il Consiglio dei ministri è convocato alle 11.30. (Civonline)

Concordato preventivo, atto secondo. Dopo aver lasciato trapelare l’intenzione di rilanciare la misura, il governo porta sul tavolo del cdm in programma martedì 12 novembre il decreto che riapre le adesioni fino al 12 dicembre e che dovrebbe confluire nel dl fiscale all’esame del Senato (Milano Finanza)

Nel caso in cui l’attività economica subisca una contrazione superiore al 30% rispetto al periodo concordato, il contribuente può essere escluso dal CPB. Cessazione del CPB (PMI.it)

Manovra, la Lega presenta emendamento per stop aumento tassa cripto o mini-incremento al 28%

Il decreto legge per la riapertura dei termini del concordato preventivo biennale sarà sul tavolo del Consiglio dei ministri oggi. La nuova scadenza prevista sarà il 12 dicembre. Il provvedimento, secondo quanto si apprende, dovrebbe poi confluire come emendamento nel decreto fiscale, all'esame della commissione Bilancio del Senato (il Giornale)

Verso la riapertura dei termini del concordato al 10 o 15 dicembre. Il decreto legge dovrebbe arrivare domani in Consiglio dei ministri (Adnkronos)

Sulle criptovalute la Lega ha presentato altri due emendamenti: uno riduce l’aliquota dal 42% al 28% e istituisce un tavolo permanente; un altro sostituisce l’aumento dell’aliquota al 42% con la rimozione della soglia (di 2mila euro) di esenzione dalle imposte per le plusvalenze sulle criptovalute. (Il Sole 24 ORE)