Femminicidio di Martina Scialdone a Roma, la mamma: «Non riusciva a lasciarlo. Aveva paura del suo assassino»
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Ci sono donne che infrangono tetti di cristallo e altre a cui gli ex sparano in strada, dipende da quale lato della storia capiti. Martina Scialdone, freddata nel 2023 da Costantino Bonaiuti, l’ingegnere Enav che la voleva per sé, si era infilata, con il fragile scudo della sua semplicità, nel cono d’ombra della psicologia maschile, tra possesso e rivendicazioni. L’ultimo incontro «chiarificatore» in un ristorante sulla Tuscolana è stato, per lei, la fine. (Corriere Roma)
Ne parlano anche altre fonti
È bastato un proiettile a Costantino Bonaiuti, campione di tiro a segno, per colpire al petto e uccidere Martina Scialdone, 34 anni appena compiuti e un’abilitazione all’avvocatura in tasca. È questa la decisione appena presa dalla corte d’Assise, chiamata a esprimersi sui fatti avvenuti due anni fa in viale Amelia, poco distante dal ristorante Brado, dove vittima e carnefice avevano trascorso la serata insieme. (Repubblica Roma)
“Condannare il killer di Martina Scialdone all’ergastolo”. È la richiesta di condanna avanzata in aula dai pm della Procura della Repubblica di Roma, Barbara Trotta e Daniela Cento, davanti ai giudici della corte d’assise di Roma, nei confronti di Costantino Bonaiuti, l’ingegnere di sessantuno anni accusato di omicidio volontario aggravato dai motivi futili e abietti rappresentati dalla gelosia e dall’aver agito contro una persona a cui era legato da una relazione affettiva, che uccise la sua ex fidanzata a colpi di pistola, al culmine di un violento litigio davanti a un ristorante il 13 gennaio del 2023 a Roma. (LAPRESSE)
È l’ingegnere abilitato più giovane d’Italia. (Frosinone News)
Nei confronti dell'imputato è contestato l'omicidio volontario con le aggravanti della premeditazione, del legame affettivo, i futili e abietti motivi oltre al reato di porto abusivo di arma. L'uomo ha ucciso il 13 gennaio del 2023 con un colpo di pistola la 35enne al culmine di una lite avvenuta all'interno di un ristorante nella zona dell'Appio Latino, a Roma (leggo.it)
Nei confronti dell’imputato è contestato l'omicidio volontario con le aggravanti della premeditazione, del legame affettivo, i futili e abietti motivi oltre al reato di porto abusivo di arma. (Gazzetta del Sud)
L'ingegnere di 61 anni nel gennaio 2023 ha sparato alla giovane avvocatessa fuori da un ristorante in via Amelia al Tuscolano a Roma (Adnkronos)