Scadono i termini di custodia, tornano liberi uomini fedelissimi del defunto Messina Denaro I NOMI

Scadono i termini di custodia, tornano liberi uomini fedelissimi del defunto Messina Denaro I NOMI
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Giornale di Sicilia INTERNO

Pene ridotte in appello e una pioggia di scarcerazioni per scadenza dei termini di custodia cautelare per alcuni fedelissimi di Matteo Messina Denaro che, nelle prossime ore, torneranno liberi. Lo ha deciso la Corte d’Appello di Palermo, che su indicazione della Cassazione e per il venir meno della circostanza aggravante del reimpiego economico dei proventi dell’attività mafiosa, era chiamata a rivedere le pene per una serie di capomafia e gregari trapanesi. (Giornale di Sicilia)

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Lo ha deciso la corte d'appello di Palermo, che su indicazione della Cassazione e per il venir meno della circostanza aggravante del reimpiego economico dei proventi dell'attività mafiosa, era chiamata a rivedere le pene per una serie di capomafia e gregari trapanesi (Open)

Lasciano il carcere anche due boss che erano reclusi al 41 bis (il Giornale)

Era la prova che il boss era ancora vivo e continuava a fare affari coi suoi uomini, gli stessi che oggi sono stati scarcerati per scadenza dei termini di custodia cautelare. Una vicenda che farà discutere accaduta a Palermo, dove la Corte d’appello era chiamata dalla Cassazione a rideterminare le pene inflitte a boss e gregari di Cosa nostra trapanese. (Gazzetta di Parma)

Liberi 11 fedelissimi di Messina Denaro, i termini di custodia cautelare sono scaduti

A lasciare il carcere anche due padrini al 41 bis, Nicola Accardo e Vincenzo La Cascia. (Fanpage.it)

Lo ha... Pene ridotte in appello e una pioggia di scarcerazioni per scadenza dei termini di custodia cautelare per alcuni fedelissimi di Matteo Messina Denaro che, nelle prossime ore, torneranno liberi. (Virgilio)

Quella era la prova che il boss era ancora vivo e continuava a fare affari coi suoi uomini, gli stessi che adesso sono stati scarcerati per scadenza dei termini di custodia cautelare. Mentre li intercettavano, i carabinieri sentivano il fruscio dei pizzini del boss di Castelvetrano, all’epoca il latitante più ricercato del Paese, poi deceduto nel settembre scorso. (Il Fatto Quotidiano)