Vandali Tesla, in USA li vogliono in galera come i terroristi

Negli ultimi giorni, l’America si è riscoperta piromane, con concessionari devastati e Model S ridotte a torce elettriche (letteralmente). Il perché? Il Divino Elon, l’uomo che un giorno vende auto elettriche e l’altro si fa nominare da Trump zar della burocrazia USA, tagliando teste e budget con la delicatezza di una Tesla a guida autonoma in test. I manifestanti accusano il suo impero di rappresentare il peggio del capitalismo tecnologico. (Autoappassionati.it)

La notizia riportata su altri giornali

Gli attacchi alle auto Tesla vanno considerati come “terrorismo interno” perché sono “politicamente motivati”. La procuratrice generale Usa Pam Bondi ha appena annunciato l’incriminazione di tre persone che avevano incendiato con molotov macchine elettriche della casa automobilistica di proprietà del miliardario Elon Musk, stretto alleato di Donald Trump, e alcune stazioni di ricarica. (Il Fatto Quotidiano)

Il malcontento, dovuto ai tagli e alla cancellazione di servizi (a personale e finanziamenti), ha portato a manifestazioni e, in alcuni casi, a veri e propri atti di vandalismo contro i concessionari. (Sky Tg24 )

Elon Musk ha annunciato una serie di misure che l'azienda sta adottando per combattere gli atti vandalici che si verificano nei suoi store americani, dove veicoli e persino strutture come i Supercharger sono stati incendiati o danneggiati. (HDmotori)

Con Donald Trump il mondo sta andando fuori di Tesla

L’onda anti-Musk raggiunge New York dove sabato centinaia di manifestanti si sono radunati davanti allo showroom Tesla nel Meatpacking District di Manhattan per protestare contro il patron del colosso delle auto elettriche, nonché fedelissimo alleato di Donald Trump. (La Stampa)

Un nome che fa riferimento al dipartimento dell’Efficienza governativa (Doge) guidato dall'imprenditore sudafricano che, da braccio destro del presidente Trump, sta conducendo una campagna di impopolari tagli draconiani tra i dipendenti federali statunitensi. (il Giornale)

La Tesla come le statue di Cristoforo Colombo. Era accaduto due anni fa con la rivolta contro i conquistadores spagnoli in tutto il Centro e Sud America: le riproduzioni dei grandi scopritori del Continente prese a martellate, divelte, legate dietro ai paraurti delle auto e trascinate per strada, a volte perfino decapitate. (L'Espresso)