Mo: Conte, 'governo faccia chiarezza su spari israeliani su Unifil'

Mo: Conte, 'governo faccia chiarezza su spari israeliani su Unifil'
Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
Civonline ESTERI

"Il Governo Meloni faccia immediatamente chiarezza sulla notizia di spari da parte dell'esercito israeliano sulle basi Unifil dove sono rifugiati i nostri soldati. Fermiamo la follia di questa escalation, fermiamo la furia criminale di Netanyahu". Così Giuseppe Conte sui social. (Civonline)

La notizia riportata su altri media

Secondo l'Osservatorio siriano per i diritti umani con sede nel Regno Unito, nove persone sono state uccise nell'attacco aereo, tra cui cinque civili. Lo riporta il Guardian. (Corriere della Sera)

Sono due i caschi blu (di nazionalità indonesiana) rimasti feriti delle Nazioni Unite rimasti lievemente feriti a causa di un supposto attacco israeliano su postazioni della missione Unifil. Lo riferisce l'emittente Al Jazeera. (il Giornale)

Il ministro della Difesa: "Situazione ora sotto controllo, personale al sicuro" (LAPRESSE)

Unifil in Libano, cosa è la missione e il ruolo Italia

Secondo quanto si legge in una nota della missione Onu, di cui fa parte il contingente italiano "questa mattina due peacekeepers sono rimasti feriti dopo che un tank Merkava delle Idf ha aperto il fuoco contro una contro una torretta di osservazione al quartier generale di Unifil a Naqoura, colpendola direttamente e provocandone la caduta. (ROMA on line)

LIBANO. MILITARI ITALIANI IN SICUREZZA. MINISTRO CROSETTO PROTESTA CON MINISTRO ISRAELIANO GALLANT. CONVOCATO AMBASCIATORE ISRAELIANO IN ITALIA Home Primo Piano LIBANO. MILITARI ITALIANI IN SICUREZZA. MINISTRO CROSETTO PROTESTA CON MINISTRO ISRAELIANO GALLANT. (Ministero della Difesa)

Durante l’operazione di terra di Israele nel sud del Libano contro Hezbollah, le forze israeliane di difesa hanno aperto il fuoco contro tre basi della missione Unifil nel ‘Paese dei cedri’: il quartier generale di Naqoura dove operano militari di ogni nazionalità e le basi UNP 1-31 e 1-32, presidiate da personale italiano. (LAPRESSE)