Pennacchi, i ricordi del Borgo: «Era uno di noi, questa per lui era casa»

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Sono i luoghi che Antonio Pennacchi frequentava di più, per lui erano casa.

Giovedì 5 Agosto 2021, 05:02 - Ultimo aggiornamento: 15:18. Non era difficile incontrarlo per le strade di Borgo Podgora, Chiesuola e Borgo Carso.

Una sensazione descritta bene da Mauro Santarello, titolare del supermarket di Strada Podgora, alle porte del borgo: «Se n'è andato uno di noi.

Era una persona normale: chi è cresciuto al borgo era abituato alla sua presenza. (ilmessaggero.it)

La notizia riportata su altri media

Latina si stringe intorno al suo cantore: camera ardente al museo Cambellotti per Antonio Pennacchi, lo scrittore premio Strega deceduto a 71 anni nella sua abitazione di borgo Podgora, stroncato da un infarto. (Corriere della Sera)

Pennacchi, quel giorno in redazione: «Sono il cane matto il vero autore è mia moglie» "Latina ha perso un padre, un fratello, un figlio di questo territorio - ha detto il primo cittadino - ma ci ha lasciato le sue opere". (ilmessaggero.it)

Durante l’omelia don Enrico Scaccia ha ricordato quanto Antonio Pennacchi fosse legato al territorio pontino e come sia riuscito a raccontarlo a tutti noi. Una folla commossa ha partecipato ai funerali che si sono tenuti alle 10.30 nella cattedrale San Marco stringendosi alla famiglia del scrittore scomparso lo scorso 3 agosto all’età di 71 anni. (LatinaToday)

Pennacchi, quel giorno in redazione: «Sono il cane matto il vero autore è mia moglie» Latina, tutti in fila per l'ultimo saluto ad Antonio Pennacchi: alle 10,30 i funerali. (ilmessaggero.it)

Il fasciocomunismo, invece, è la sintesi infelice di due brutture della storia, e si nutre del peggio in polemica con il meglio della democrazia liberale Pennacchi fasciocomunista scriveva libri meravigliosi, animato da una passione che pulsava vita in un mondo culturale plumbeo e irreggimentato nei suoi tic e nei suoi correttismi narcotizzanti. (L'HuffPost)

E’ arrivato anche il Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti: “Con Antonio Pennacchi ci lascia un grande scrittore, un intellettuale libero, schietto e irriverente. Sembrava più anziano, a causa del suo mal di schiena e di quel cuore che alla fine lo ha tradito (Lunanotizie)