Dazi, la Cina risponde mettendo in ginocchio il brandy europeo

Pechino alza le barricate sui brandy europei. Da venerdì un bicchierino di Remy Martin o di Hennessy costerà molto di più in Cina, il più grande mercato di brandy al mondo. Un duro colpo ai grandi produttori europei, in particolare la Francia che rappresenta il 99% delle esportazioni di brandy in Cina. Il gigante asiatico non ha perso tempo in quella che ha tutto il sapore di una ritorsione a soli quattro giorni di distanza dai dazi annunciati dall'Ue sulle importazioni di veicoli elettrici cinesi. (il Giornale)

Ne parlano anche altri media

La Cina ha ufficializzato che sta studiando misure come l'aumento dei dazi sull'import di veicoli di grossa cilindrata. Lo riferisce il ministero del Commercio di Pechino, ricordando che le indagini in corso sono avviate «in conformità alla legge» con lo scopo di «tutelare completamente i diritti di tutti i portatori di interessi». (Corriere della Sera)

Durante la sua visita di Stato in Cina, avvenuta a maggio scorso, Emmanuel Macron regalò a Xi Jinping due bottiglie di cognac. Il ministero del Commercio cinese ha fatto la sua prima mossa nella guerra commerciale che si sta formalmente aprendo tra Europa e Repubblica Popolare, dopo il voto in Ue della scorsa settimana che ha con… (L'HuffPost)

Le possibili ritorsioni aguzzano l’ingegno. Oliver Blume, Ceo di Volkswagen Group, attualmente sotto pressione in Germania per la ventilata soppressione di migliaia di posti di lavoro e la possibile chiusura di due stabilimenti, ha scelto un’intervista alla popolare edizione domenicale della Bild Zeitung per formalizzare una proposta per evitare i dazi disposti dalla Commissione Europea sulle importazioni di auto elettriche dalla Cina e approvati dagli stati grazie all’astensione di numerosi governi nel voto decisivo. (l'Automobile - ACI)

Dazi auto cinesi: i marchi decidono di non alzare i prezzi

Venerdì scorso, gli Stati membri hanno votato per confermare l’imposizione di dazi doganali sulle auto elettriche importate dalla Cina, nonostante l’opposizione dei tedeschi, che temono una guerra commerciale con Pechino (RSI.ch Informazione)

I costruttori cinesi non si arrendono ai dazi, anzi, rilanciano. Le discussioni sono ancora accese, perché il via libera della Commissione europea alle nuove tasse sui veicoli elettrici prodotti in Cina avrebbe l’intenzione di rallentare l’avanzata di modelli provenienti dall’Asia. (Corriere della Sera)

La decisione della Commissione europea di varare maggiori dazi sui veicoli elettrici prodotti in Cina con lo scopo di rallentare l'avanzata dei marchi asiatici e di proteggere i produttori del Vecchio Continente potrebbe trasformarsi in un boomerang. (La Gazzetta dello Sport)