Ambiente, dazi, isolazionismo. L’America di Trump è ancora un alleato?

Post di Luca Battaglia, laureato in Economia e Finanza Aziendale, appassionato di tematiche politiche e geopolitiche e co-fondatore del blog Pillole di Politica – Donald Trump è stato consacrato come quarantasettesimo presidente degli Stati Uniti. La notizia è stgata confermata ben prima delle attese dalle proiezioni definitive pubblicate dal The Associated Press: con 312 grandi elettori e 74,5 milioni di voti, Trump ha battuto Kamala Harris, che ha invece ottenuto 226 grandi elettori e poco meno di 71 milioni di voti. (Econopoly)

Ne parlano anche altri giornali

Città del Vaticano Cosa farà Donald Trump in politica estera? Come si comporterà rispetto ai temi della guerra e della pace? Avrà un atteggiamento aggressivo o dialogante sui mercati? In che modo affronterà il nodo dell’immigrazione? Continuerà a sostenere gli alleati europei nel campo della difesa o pretenderà da loro un’autonomia e coesione ancora di là da venire? Che rapporto avrà con Pechino? Ogni tornata elettorale per la guida della Casa Bianca scatena previsioni - aspettative, dubbi, timori - sulla direzione che la nuova presidenza imprimerà al mondo. (Vatican News - Italiano)

Per chi vota una donna? Non per una donna, s’è letto e ripetuto negli ultimi giorni dopo l’esito del voto americano, provando a interpretare le ragioni del fallimento di Kamala Harris (dopo quello di Hillary Clinton) a partire dalla sua storia personale, da un profilo forse troppo elitario per poter risultare vicino alle masse di donne “normali” chiamate ai seggi, da un modello di leadership troppo influenzato da quello maschile e maschilizzato di Trump. (Avvenire)

Autore Lorenzo Castellani Cover SpaceX lancia la sua 31a missione di rifornimento alla stazione spaziale, Merritt Island, Florida, USA, 4 novembre 2024. Jennifer Briggs Data 8 Novembre 2024 Salva Salvato Versione pdf Condividi Iscriviti per scaricare la versione pdf di questo articolo (Le Grand Continent)

«Per l’Europa, con Trump, saranno più le difficoltà che i vantaggi»: intervista a Oliviero Bergamini

Come molti hanno scritto in questi giorni, la vittoria di Trump segna un passaggio storico. Anche se, essendo basata su un mix di elementi eterogenei, se non anche contraddittori, è molto difficile dire a quali esiti condurrà. (Avvenire)

Madeleine Albright, Segretario di Stato di Clinton, una volta ha definito gli Stati Uniti la “nazione indispensabile” del mondo perché aveva un'influenza e delle responsabilità che superavano di gran lunga quelle di qualsiasi altro Stato. (Valigia Blu)

«La vittoria di Trump era lo scenario peggiore, quello in cui a trionfare è un condannato, un bugiardo cronico che ha gestito in modo terribile una pandemia, ha cercato di ribaltare il risultato delle ultime elezioni scatenando una folla inferocita contro il Parlamento, ha definito l’America “il bidone della spazzatura del mondo” e ha minacciato di vendicarsi dei suoi avversari politici». (L'Eco di Bergamo)