Riforma voto in condotta, il parere dei dirigenti: “Sanzioni devono avere sempre natura educativa”. E ancora: “Se dobbiamo arrivare a questo è un forte fallimento”

Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
Orizzonte Scuola INTERNO

Riforma voto in condotta, il parere dei dirigenti: “Sanzioni devono avere sempre natura educativa”. E ancora: “Se dobbiamo arrivare a questo è un forte fallimento” Di L’approvazione definitiva della riforma sul voto in condotta, per cui si apre adesso la fase di attuazione, ha destato reazioni contrastati nel mondo del personale scolastico. Mentre per il ritorno ai giudizi sintetici nella scuola primaria, previsti nella riforma, è sufficiente un’ordinanza ministeriale, l’introduzione delle nuove norme sul voto di condotta richiede una modifica del DPR n. (Orizzonte Scuola)

Ne parlano anche altre fonti

Con un voto inferiore al 6 si rischia la bocciatura. ScuolaZoo ha chiesto un'opinione ai veri protagonisti di queste novità: in molti non credono che cambierà poi così tanto (Sky Tg24 )

La vicepresidente della Provincia autonoma ha sottolineato come l’obiettivo primario della scuola debba essere quello di recuperare gli alunni in difficoltà, piuttosto che punirli con misure disciplinari. (Informazione Scuola)

"Il sistema scolastico trentino è organizzato in modo molto diverso in tema di voto di condotta rispetto al sistema nazionale: da noi si valuta la capacità di relazione, che è una sintesi di più elementi molto più ampia della semplice condotta scolastica". (Il Messaggero Veneto)

E, intervistata dall'Ansa sulla sua decisione di non applicare la stretta sul voto in condotta voluta da Valditara giura che «con il ministro c'è sempre stata un'«ottima sintonia». Che, anzi, lei condivide e comprende «l'intenzione di fondo» del provvedimento - che è quella di «crescere una generazione nel rispetto delle regole e delle persone». (Corriere della Sera)

«Il sistema nazionale parla di bocciatura per un 5 in condotta, ma la vera questione è recuperare i ragazzi, anche perché la bocciatura non risolve magicamente il problema», puntualizza l'assessora, che aggiunge: «Da noi si valuta la capacità di relazione, che è una sintesi di più elementi molto più ampia della semplice condotta scolastica». (Il Sole 24 ORE)

In Trentino, il sistema di valutazione della condotta scolastica si differenzia da quello nazionale. A sottolinearlo è stata Francesca Gerosa, vicepresidente della Provincia e assessora all’istruzione, che ha chiarito come nella regione si valuti principalmente la capacità di relazione degli studenti. (Orizzonte Scuola)