Strage di Cutro, nessuna caccia alle streghe ma è giusto accertare fatti e responsabilità
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Di Leonardo Botta Il 26 febbraio dell’anno scorso centottanta poveracci si imbarcarono dalle coste della Turchia per raggiungere la “terra promessa”; tra loro, migranti somali, afghani, pakistani, siriani, iracheni; non mancavano naturalmente donne e bambini. Affrontarono un viaggio in mare di un migliaio di chilometri, in pieno inverno, chiusi per cinque giorni nella stiva di un malandato caicco prima di schiantarsi vicino alle coste di Steccato di Cutro (Il Fatto Quotidiano)
Ne parlano anche altri giornali
Provocando la morte di almeno 94 persone. (Tiscali Notizie)
Non ci sono responsabilità politiche nei ritardi dei soccorsi al caicco Summer love il cui naufragio avvenuto il 26 febbraio 2023 a Cutro ha causato la morte di 94 persone. (Il Crotonese)
Che gli inquirenti della procura di Crotone annotano nella chiusura indagini. Ma dietro la strage di Cutro si nascondono una lunga serie di errori e mancanze. (La Stampa)
Insomma, secondo gli inquirenti la tragedia si poteva evitare. La procura di Crotone indaga su sei persone, tra Finanza e Guardia Costiera, che dovranno rispondere dell'ipotesi di reato di omicidio colposo plurimo e naufragio colposo. (Liberoquotidiano.it)
Su laStampa/Repubblica (sono un giornale solo, si scambiano gli articoli, che poi sono redazionali farmaceutici) una professoressa militante ce la mette tutta per tenere su il Covid con ciò che ne consegue, arrivando a capovolgere la realtà: avete visto Biden, il suo crollo dopo il Covid. (Il Giornale d'Italia)
L’Unione Sindacale Italiana Finanzieri (USIF) esprime la più profonda solidarietà ai colleghi della Guardia di Finanza recentemente rinviati a giudizio per i fatti di Cutro. (wesud)