Donald Trump ha ribadito di volere la Groenlandia
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Roma, 23 dic. – Il presidente eletto degli Stati uniti Donald Trump ha definito “una necessità assoluta” per gli Stati uniti controllare la Groenlandia, commentando la sua decisione di nominare un nuovo ambasciatore americano in Danimarca.La Groenlandia è stata colonia della Danimarca fino al 1953. Fa ancora parte del regno, ma nel 2009 ha ottenuto l’autonomia con la possibilità di autogovernarsi e prendere decisioni indipendenti in materia di politica interna. (Agenzia askanews)
Se ne è parlato anche su altri giornali
Donald Trump punta a riprendere il Canale di Panama. In una serie di post minacciosi sul suo social media Truth, il presidente eletto ha attaccato le autorità locali di imporre "tariffe ridicole" agli Stati Uniti e ha avvertito che la Cina sta assumendo un ruolo sempre più influente nell'area dichiarando che una volta tornato alla Casa Bianca farà di tutto per riprendere il controllo dello strategico passaggio. (Sky Tg24 )
Ma la campagna è finita e le elezioni le ha vinte. Donald Trump vuole la Groelandia e vorrebbe riprendersi il Canale di Panama. (Corriere della Sera)
Dalla Groenlandia alla NATO, fino a questioni interne dell’Unione Europea, i due protagonisti non smettono di attirare l’attenzione globale, con affermazioni che sollevano interrogativi sul futuro delle relazioni internazionali e del dibattito pubblico. (Il Sole 24 ORE)
Non solo Canada e Groenlandia: perché Trump vuole il canale di Panama? Il presidente eletto degli Stati Uniti, Donald Trump, ripete spesso di voler annettere il Canada per farne il cinquantunesimo stato americano, e non si capisce se stia scherzando o se dica sul serio. (Start Magazine)
Ultim'ora news 23 dicembre ore 9 (Milano Finanza)
La prospettiva di un nuovo governo Trump genera profonde incertezze nella geopolitica mondiale. Le sue politiche dirompenti, come la minaccia di ritirare gli Stati Uniti dalla NATO, l’imposizione di tariffe commerciali unilaterali contro alleati e avversari, e l’abbandono dell’Accordo di Parigi sui Cambiamenti Climatici, oltre alla sua retorica imprevedibile, che ha incluso elogi a leader autocratici e attacchi diretti a organizzazioni multilaterali, mettono in discussione l’ordine internazionale e sollevano questioni cruciali sul futuro delle relazioni internazionali, dell’economia globale e della sicurezza collettiva. (IlSudest)