I file scottanti sul pc di Hunter Biden oscurati da Twitter e Facebook: il caso del New York Post
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Intrecciato alle vicende giudiziarie di Hunter Biden, graziato dal padre e presidente a 50 giorni dall’insediamento di Trump, c’è anche un caso di censura da parte dei social media, che oscurarono la notizia legata a quanto conteneva il desktop di Hunter, consegnato per riparazione a un negozio in Delaware e dal quale è scaturita la vicenda di presunti accordi di corruzione tra lui, il padre Joe e una società ucraina Burisma (Il Fatto Quotidiano)
Su altre fonti
I dinieghi erano così netti da insinuare che solo la faziosità dei repubblicani poteva imputare al presidente un’intenzione simile. Fino al momento in cui lo ha fatto. (Corriere della Sera)
Invece, concedendo la grazia “totale e incondizionata” a suo figlio Hunter, Joe Biden ha rinnegato sé stesso. Con una semplice quanto controversa mossa, presa dopo i giorni trascorsi&… (L'HuffPost)
Il figlio di Biden molto probabilmente il prossimo 12 dicembre sarebbe stato condannato per aver acquistato un'arma, nel 2018, omettendo di dichiarare di essere un consumatore di droghe, mentre un'altra condanna, per gravi reati fiscali, sarebbe potuta arrivare quattro giorni dopo. (il Giornale)
Il presidente americano Joe Biden, ha annunciato la concessione della grazia per il figlio Hunter, che era in attesa di sentenza in due distinti processi per possesso illegale di un'arma e per evasione fiscale. (Liberoquotidiano.it)
Trump era in difficoltà anche all'interno del suo stesso partito, per la cattiva qualità di alcune delle nomine annunciate. In particolare segnalo quelle alla Difesa e all'FBI, tra le peggiori che suscitano malumori all'interno del partito repubblicano e quindi potrebbero anche incontrare difficoltà nella conferma al Senato. (Corriere TV)
Dopo la notizia della grazia concessa dal padre Joe, Hunter Biden in una nota ha assicurato che non darà mai per scontato il sollievo che gli è stato concesso e ha promesso di dedicare la vita che si è ricostruito “ad aiutare coloro che sono ancora malati e sofferenti”. (LAPRESSE)