I file scottanti sul pc di Hunter Biden oscurati da Twitter e Facebook: il caso del New York Post

Intrecciato alle vicende giudiziarie di Hunter Biden, graziato dal padre e presidente a 50 giorni dall’insediamento di Trump, c’è anche un caso di censura da parte dei social media, che oscurarono la notizia legata a quanto conteneva il desktop di Hunter, consegnato per riparazione a un negozio in Delaware e dal quale è scaturita la vicenda di presunti accordi di corruzione tra lui, il padre Joe e una società ucraina Burisma (Il Fatto Quotidiano)

Su altre fonti

I dinieghi erano così netti da insinuare che solo la faziosità dei repubblicani poteva imputare al presidente un’intenzione simile. Fino al momento in cui lo ha fatto. (Corriere della Sera)

Meno di sei mesi fa, Joe Biden negava categoricamente che avrebbe usato il suo potere presidenziale per graziare il figlio. (Adnkronos)

Trump era in difficoltà anche all'interno del suo stesso partito, per la cattiva qualità di alcune delle nomine annunciate. In particolare segnalo quelle alla Difesa e all'FBI, tra le peggiori che suscitano malumori all'interno del partito repubblicano e quindi potrebbero anche incontrare difficoltà nella conferma al Senato. (Corriere TV)

I guai giudiziari di Hunter Biden: una vita tra alcol, droghe e controverse attività finanziarie

La scelta non è stata del tutto inaspettata, nonostante in precedenti dichiarazioni Biden e il suo staff avessero detto che la possibilità di usare il potere di grazia che la Costituzione assegna al presidente americano non fosse in agenda. (L'HuffPost)

La grazia cancella tutte le condanne federali di Hunter Biden per i reati commessi tra il 2014 e il 2024, evitandogli una potenziale condanna fino a 25 anni di carcere. Il presidente ha giustificato la sua decisione denunciando una persecuzione politica ai danni del figlio: "Nessuna persona ragionevole che guardi ai fatti può giungere ad altra conclusione se non che Hunter è stato preso di mira solo perché è mio figlio: e questo è sbagliato", ha dichiarato Biden in un comunicato diffuso dalla Casa Bianca. (WIRED Italia)

Una vita, la sua, caratterizzata dall’uso di droga e alcol fino alla controversa attività finanziaria in cui avrebbe speso il nome del genitore per fare affari. Colpevole di evasione fiscale e di possesso illegale di un’arma, un revolver Colt, acquistata nel 2018 senza dichiarare la sua condizione di tossicodipendente nell’apposito questionario. (Il Fatto Quotidiano)