Meloni convoca il G7: forte preoccupazione. Il governo chiede di dare più poteri a Unifil

I missili iraniani hanno colpito le basi militari israeliane, il premier Netanyahu si sente «in guerra contro l’asse del male» e i leader del G7 lavorano per un cessate il fuoco. «Una soluzione diplomatica risulta ancora possibile», hanno convenuto i sette «grandi» al termine della conferenza telefonica convocata d’urgenza da Giorgia Meloni. La reazione di Israele appare a tutti inevitabile. E dopo quasi un’ora di confronto il G7 mette nero su bianco la «ferma condanna» dell’attacco dell’Iran e la «forte preoccupazione per l’escalation». (Corriere Roma)

La notizia riportata su altre testate

Il capo di stato maggiore delle forze armate iraniane, generale Mohammad Bagheri, ha avvertito che l'Iran risponderà alle eventuali azioni dello Stato ebraico contro il suo territorio con attacchi " alle intere infrastrutture di Israele " con " intensità moltiplicata ". (il Giornale)

L’Iran ha bombardato Tel Aviv con 180 missili balistici e ipersonici «per un’azione di autodifesa». A sensi «dell’articolo 51 della Carta delle Nazioni Uniti». E con la quale sono stati presi di mira «solo i siti militari responsabili del genocidio a Gaza e in Libano». (Open)

Come Israele ha protetto il suo spazio aereo ieri notte Le IDF hanno indicato che solo un piccolo numero di missili ha toccato terra, con impatti che si sono registrati nelle regioni centrali e meridionali di Israele. (RID)

Israele ha un obiettivo: il cambio di regime in Iran

Il presidente iraniano Masoud Pezeshkian ha definito l’attacco come «una risposta all’aggressione del regime sionista», aggiungendo: «Fate sapere a Netanyahu che l’Iran non è un belligerante, ma si oppone fermamente a qualsiasi minaccia… Non entrate in conflitto con l’Iran». (il manifesto)

La Casa Bianca sta lavorando per limitare la risposta israeliana all'attacco missilistico dell'Iran: funzionari Usa ed europei temono che danneggiare obiettivi economici di Teheran provocando un'escalation. (La Gazzetta del Mezzogiorno)

Per mesi Israele è stato accusato di compiere massacri su vasta scala per pura vendetta, o per i soli interessi personalistici di Benjamin Netanyahu, che rischiava incriminazioni e prigione se il suo governo cadeva; per mesi si è discettato sulla carenza di strategia nell’uso della forza da parte di Tel Aviv. (Tempi.it)