L'urna con le reliquie di Santa Rosalia per le strade di Palermo, in migliaia al corteo dalla Cattedrale a piazza Marina

Dopo la sfilata del carro lungo corso Vittorio Emanuele, è il giorno in cui la Chiesa di Palermo celebra Santa Rosalia. Nel pomeriggio, a partire dalle 19, l’urna con le spoglie della Santuzza è uscita dalla Cattedrale. All’uscita, su via Matteo Bonello, i fedeli hanno intonato canto l’Inno Rosalia di rosa e di giglio, poi il corteo via Vittorio Emanuele, Quattro Canti, piazza Marina. Il passaggio delle reliquie ha radunato migliaia di persone davanti e attorno al sagrato della Cattedrale riempiendo l'intera area. (Giornale di Sicilia)

Su altre fonti

Lo ha detto il sindaco Roberto Lagalla, commentando la lunga serata del Festino numero 400. «È stata una festa popolare, è stata una festa offerta ai tanti turisti in visita a Palermo, il Quattrocentesimo Festino di Santa Rosalia è stata la festa della città». (Giornale di Sicilia)

Diventata la santa patrona di Palermo dopo averla liberata da una terribile pestilenza. Dal Cassaro ai Quattro Canti, dai bassi del centro storico alle ville di Mondello: la città è pronta per un giubileo speciale che cade per i quattrocento anni del ritrovamento delle ossa su Monte Pellegrino di Rosalia Sinibaldi. (Giornale di Sicilia)

Applausi per Trinacria Bedda al Festino di Santa Rosalia Tantissimo il pubblico presente in un contesto ricco di contenuti molto emozionanti. (Monreale News)

La ricorrenza. A Palermo il “Festino” dei record. Parolin: superare la rassegnazione

Nel corso della celebrazione del 400esimo anniversario del Festino di Santa Rosalia, patrona di Palermo, l'arcivescovo Corrado Lorefice ha rivolto un appello accorato ai cittadini. Di fronte a una folla stimata dal Comune di circa 350mila persone, Lorefice ha esortato i fedeli dal Piano della Cattedrale, dove si era fermato il carro trionfale con la statua della Santuzza, con un grido di allerta e di speranza. (Tp24)

PALERMO (ITALPRESS) – “A chi vogliamo lasciare la nostra città, i nostri quartieri, le nostre case, le nostre strade? A questa nuova peste che, sotto i nostri occhi, camuffata di normalità e di ineluttabilità, sta contagiando i nostri giovani, cioè i nostri figli e nipoti, a Ballarò come al Cep, a Bagheria come a Termini imerese?! Questa tremenda peste entra nelle nostre case, nelle nostre scuole, nei luoghi di ritrovo dei giovani, nei luoghi di divertimento e dello sport. (quotidianodigela.it)

Ufficio stampa Comune di Palermo (Avvenire)