Uno dei medici accusati della morte di Matthew Perry si è dichiarato colpevole

"Così è stato ucciso Matthew Perry". Cinque arresti per la morte dell'attore Il procuratore, "hanno sfruttato la sua dipendenza a scopo di lucro". La star di "Friends" fu trovata priva di sensi nella sua casa di Los Angeles nell'ottobre 2023. Nei guai due medici e l'assistente della vittima (AGI - Agenzia Italia)

Ne parlano anche altre testate

Un medico californiano si è dichiarato colpevole per la morte da overdose di ketamina di Matthew Perry. "E' pentito. (Adnkronos)

La confessione è stata fatta davanti alla corte federale di Los Angeles, il che fa di Chavez il terzo indagato a riconoscere la propria colpevolezza per la tragica scomparsa della star. Un medico californiano di San Diego, il dottor Mark Chavez, 54 anni, si è dichiarato colpevole di associazione a delinquere per aver illegalmente distribuito la ketamina che ha provocato il decesso dell'attore. (La Gazzetta dello Sport)

È accusato per l'overdose fatale dell'attore e si è dichiarato colpevole di aver aiutato a fornire la ketamina. Il dottor Mark Chavez si è dichiarato colpevole davanti alla corte federale di Los Angeles, diventando la terza persona ad ammettere la propria colpevolezza in seguito alla morte della star di "Friends". (il Giornale)

Matthew Perry, il medico si è dichiarato colpevole per la morte da overdose da ketamina

Altri due imputati, tra cui l’assistente personale di Perry, hanno patteggiato, collaborando con le autorità. Ora rischia fino a 10 anni di carcere. (RSI.ch Informazione)

Oltre a lui è indagato un altro medico e oltre Chavez si sono fatti avanti, per la scomparsa della star anche lo spacciatore Eric Fleming e l’assistente personale dell’attore Kenneth Iwamasa. Chavez ha firmato, mesi fa, una dichiarazione davanti a un giudice arrivando a un patteggiamento: gli è stato ritirato il passaporto e la licenza medica e rischia ora 10 anni anni di carcere. (361 Magazine)

Il dottor Mark Chavez, 54 anni, si è dichiarato colpevole davanti alla corte federale di Los Angeles, diventando la terza persona ad ammettere la propria colpevolezza per la morte della star di Friends (Corriere della Sera)