Salvini mostra i muscoli (in ritardo): “L’ad di Stellantis si vergogni, la crisi dell’auto è anche colpa sua”. Confindustria: “Altri incentivi? Pazzia”

Salvini mostra i muscoli (in ritardo): “L’ad di Stellantis si vergogni, la crisi dell’auto è anche colpa sua”. Confindustria: “Altri incentivi? Pazzia”
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Il Fatto Quotidiano ECONOMIA

Continuano le polemiche il giorno dopo la discussa audizione in Parlamento durante la quale il numero uno di Stellantis Carlos Tavares ha attribuito alle norme sulla transizione green la responsabilità del crollo della produzione e battuto cassa chiedendo nuove “notevoli iniezioni di incentivi” e “sussidi”. Se il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso si limita a dire che “il Sistema Paese unito, maggioranza e opposizione, sindacati e imprese dell’automotive, chiedono alla grande multinazionale che è nata in Italia di restare in Italia e di affrontare con noi la sfida della transizione ecologica”, il leader leghista Matteo Salvini torna all’attacco. (Il Fatto Quotidiano)

Su altri media

E chiedere ulteriori incentivi mi sembra onestamente una pazzia", dice il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, riferendosi a Stellantis. "Noi abbiamo bisogno che le produzioni in Italia vengano mantenute. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

L'ad di Stellantis dovrebbe vergognarsi e chieder scusa". Lo ha detto il vicepremier e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini all'inaugurazione della M4 a Milano in merito all'audizione di Tavares alle Commissioni Attività produttive della Camera e Industria del Senato sulla produzione automobilistica del gruppo in Italia (Sky Tg24 )

Dopo la sua audizione alla Camera, infatti, tutta la politica ce l’ha con lui, dai 5Stelle al Pd redivivo ad Azione e a Fratelli d’Italia. Ciò che non è riuscito alle diplomazie politiche è riuscito al ceo di Stellantis, Carlos Tavares: realizzare il campo largo, anzi larghissimo. (Torino Cronaca)

Salvini attacca Stellantis sulla richiesta di nuovi incentivi. Il gruppo: "Da noi dialogo franco e rispettoso"

«Noi – ha aggiunto – abbiamo bisogno di piani industriali seri, imprese che siano serie sul territorio e che restino, ovviamente, a costruire i propri prodotti nel nostro Paese». Capri (Na). (La Stampa)

Oggi in audizione a Montecitorio, per due ore e mezza, alle Commissioni Attività produttive della Camera e Industria del Senato, l'Ad del gruppo automobilistico, di ritorno dal Cda di Detroit che lo ha confermato fino a fine mandato (2026), illustra la situazione e, soprattutto, le criticità del settore: incertezza normativa e di costi, la competizione cinese, l'elettrico che costa troppo, l'assenza di incentivi e il prezzo dell'energia troppo elevato in Italia (Adnkronos)

La politica non digerisce il discorso dell'ad, che venerdì in audizione in Parlamento ha ribadito l'impegno per l'Italia ma al tempo stesso è tornato chiedere incentivi per l'acquisto di veicoli elettrici, sottolineando l'aumento dei costi. (L'HuffPost)