Mosca: evacuato parte del personale diplomatico russo da Siria
Milano, 15 dic. – Il ministero degli Esteri russo ha dichiarato di aver evacuato parte del suo personale diplomatico dalla Siria una settimana dopo la caduta di Bashar al-Assad.“Il 15 dicembre, il ritiro di una parte del personale della rappresentanza (diplomatica) russa a Damasco è stato effettuato da un volo speciale dell’aeronautica militare russa dalla base aerea di Khmeimim” in Siria, ha affermato il dipartimento per le situazioni di crisi del ministero sui social. (Agenzia askanews)
La notizia riportata su altre testate
Nonostante le trattative condotte da Vladimir Putin e dal presidente turco Recep Tayyp Erdogan nei giorni precedenti la caduta di Bashar Assad, gli accordi tra Ankara e Mosca non bastano a garantire la permanenza delle basi militari russe in Siria (il Giornale)
"Parte del personale delle missioni russe a Damasco è stato trasportato da un volo speciale delle forze aerospaziali russe dalla base aerea di Hmeymin all'aeroporto di Chkalovsky", nella regione di Mosca, ha dichiarato sul canale Telegram. (Tiscali Notizie)
«Stiamo assistendo alla creazione di un vero e proprio ponte aereo tra Russia e Libia - si legge sul dito -. Due aerei Ilyushin-76TD appartenenti al Ministero delle Situazioni di Emergenza (che svolgono frequentemente missioni anche per conto del Ministero della Difesa) stanno effettuando voli alternati tra la Russia e la Libia orientale (in particolare la base aerea di Al Khadim, situata a est di Bengasi)». (ilmessaggero.it)
E ora esistono prove concrete di quanto l'operazione sia estesa: il Cremlino, è proprio il caso di dirlo, sta prendendo armi e bagagli e sta lasciando l'aeroporto. Il 10 dicembre, ne avevamo parlato qui, l'intelligence ucraina aveva anticipato la notizia, segnalando in particolare la "ritirata" in corso nella base aerea di Hmeimim. (Corriere del Ticino)
Siria, colonne mezzi militari russi sull'autostrada verso Homs. La CNN: "Preparativi di evacuazione" (La Stampa)
Gli sconfinamenti dell'Idf oltre la linea Alfa stabilita dall'Onu sono stati giustificati con esigenze di difesa, ma per alcuni analisti il vero obiettivo è quello di accaparrarsi risorse idriche e arrivare, un passo alla volta, a una "cantonizzazione" del Paese (Il Fatto Quotidiano)