Torino, papà dona parte del suo fegato e salva la figlia di 11 mesi

Torino, papà dona parte del suo fegato e salva la figlia di 11 mesi
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Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria INTERNO

(Adnkronos) – Come regalo di Natale un papà greco di 31 anni ha donato parte del suo fegato salvando così la figlia di 11 mesi affetta da una grave cirrosi epatica scompensata, esito del fallimento di due precedenti interventi chirurgici eseguiti in Grecia nel tentativo di riparare la malformazione da cui era affetta, l’atresia delle vie biliari. E’ successo all’ospedale Molinette di Torino dove nei giorni scorsi è stato eseguito il primo trapianto di fegato pediatrico in Piemonte, nell’ambito di una specifica collaborazione attiva tra Italia e Grecia, sotto l’egida del Centro Nazionale Trapianti (Cnt) di Roma. (Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria)

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Papà dona il fegato alla figlia di 11 mesi Come riporta l’Ansa, nei giorni scorsi è stato eseguito un trapianto di fegato da un padre alla figlia di 11 mesi. È successo all’ospedale delle Molinette di Torino. (La Provincia di Biella)

Leggi tutta la notizia Nei giorni scorsi è stato eseguito il primo trapianto di fegato pediatrico in Piemonte, presso l'ospedale Molinette della... (Virgilio)

Un trapianto con doppia operazione che si è concluso con successo e che ha riportato la serenità nella famiglia greca, proprio a Natale. L'amore per un figlio supera qualsiasi paura. (leggo.it)

Bambina di 11 mesi salvata dal padre con un trapianto di fegato alle Molinette. L’emozione del chirurgo: “Ho visto quella piccola mangiare, uno spettacolo”

Il nostro Pianeta vive un’epoca nuova nella quale l’essere umano interviene costantemente e in maniera estremamente incisiva e più del passato sull’ambiente e nei luoghi che abita. (Magazine)

L’origine del presepe risale a otto secoli fa, a Greccio, dove San Francesco si fermò nel 1223 di ritorno da Roma dove aveva avuto la conferma della sua Regola dal papa Onorio III. Francesco chiamò un uomo del posto e lo pregò di aiutarlo nell’attuare un desiderio: «Vorrei rappresentare il Bambino nato a Betlemme, e in qualche modo vedere con gli occhi del corpo i disagi in cui si è trovato per la mancanza delle cose necessarie a un neonato, come fu adagiato in una greppia e come giaceva sul fieno tra il bue e l’asinello». (Magazine)

È durato 16 ore il trapianto all’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino, intervento reso possibile da una collaborazione tra Italia e Grecia – il paese d’origine della bambina -, sotto l’egida del Centro Nazionale Trapianti (CNT) di Roma. (QUOTIDIANO NAZIONALE)