La maggioranza Ursula si sgretola sull’incarico a Teresa Ribera: i Popolari spagnoli la vogliono fuori. E i Socialisti minacciano lo stop a Fitto

Il vento della politica interna spagnola spira fino a Bruxelles. È un vento che viene da sud-ovest, un Libeccio caldo e potente che nella capitale dell’Europa si è trasformato in un tornado abbattutosi sui Palazzi dell’Ue. La guerra lanciata da Vox e soprattutto dal Partito Popular alla candidatura di Teresa Ribera sta minando alle basi il progetto di Ursula von der Leyen sulla squadra di nuovi commissari, con il rischio di un effetto domino in grado di far crollare tutta la struttura sulla quale si regge la nuova squadra del Berlaymont. (Il Fatto Quotidiano)

Ne parlano anche altri media

"Abbiamo visto che la leadership del Ppe è disposta a mettere a rischio la stabilità delle istituzioni Ue in un clima geopolitico difficile, rompendo l'accordo politico delle forze democratiche filo-europee nel Parlamento europeo per amore di un'agenda distruttiva del Pp spagnolo che attacca la vicepresidente esecutiva designata Teresa Ribera, cercando di farne un capro espiatorio per la sua incapacità di gestire le inondazioni di Valencia. (Gazzetta di Parma)

Nel groviglio di ambizioni e vendette che oggi caratterizza la politica europea, il Partito popolare europeo (Ppe) sembra aver imboccato la strada che lo porta sempre più vicino alla destra sovranista, abbracciandone linguaggio e strategie. (LA NOTIZIA)

– La presidente del gruppo S&D al Parlamento europeo, la spagnola Iratxe Garcìa Pérez, ha dichiarato questo pomeriggio a Bruxelles di non essere ottimista sulla possibilità di arrivare a un accordo tra i gruppi della “maggioranza europeista” (Ppe, S&d e Liberali di Renew) per poter completare il processo delle audizioni di conferma dei membri designati della nuova Commissione europea. (Agenzia askanews)

La battaglia del Ppe di Madrid contro la ministra Ribera, fedelissima di Sánchez

Poi punta l’indice contro il “collega” del Ppe, Manfred Weber, e contro Ursula von der… Cammina verso il suo ufficio e scuote la testa. (la Repubblica)

Fase tattica, certo. Ieri il Ppe ha votato assieme a Patrioti, Conservatori e ultradestra per regole meno rigorose sul contrasto alla deforestazione, posticipate di due anni. (il Giornale)

I popolari, da parte loro, accusano l’S&D di «mancanza di responsabilità istituzionale». L’annuncio martedì che il giudizio sulle audizioni dei sei vicepresidenti esecutivi — l’italiano Raffaele Fitto (Ecr), l’estone Kaja Kallas (Renew), la romena Roxana Mînzatu (S&D), il francese Stéphane Séjourné (Renew), la spagnola Teresa Ribera (S&D) e la finlandese Henna Virkkunen (Ppe) — sarebbe arrivato solo la prossima settimana «è stato un atto unilaterale di Weber, non concordato con S&D e Renew», spiegano fonti socialiste. (Corriere della Sera)