Elena Cecchettin ricorda la sorella Giulia a un anno dal femminicidio: «Quando sei scomparsa non ho mangiato per una settimana»

Le parole scritte su Instagram a dodici mesi esatti dal ritrovamento del cadavere: «È stato un anno di lotta e di dolore» È passato un anno esatto dal ritrovamento del cadavere di Giulia Cecchettin, la 22enne di Vigonovo (Padova) uccisa l’11 novembre 2023 dall’ex fidanzato Filippo Turetta. Un anniversario particolarmente sentito per Elena Cecchettin, sorella di Giulia, che su Instagram scrive: «Un anno fa, ero con una volontaria dell’associazione Penelope, tentavo di fare colazione. (Open)

Su altri giornali

Dal nostro inviato ROMA «Ho attraversato la morte nella sua essenza più profonda prima con la perdita di mia moglie Monica e poi con quella di Giulia che mi ha spaccato il cuore». (Corriere della Sera)

"Deve essere chiara a ogni nuovo venuto, a tutti coloro che vogliono vivere con noi, la portata della nostra Costituzione, che non ammette discriminazioni fondate sul sesso. (L'HuffPost)

Le parole di Valditara su patriarcato e immigrazione "Deve essere chiara a ogni nuovo venuto, a tutti coloro che vogliono vivere con noi, la portata della nostra Costituzione, che non ammette discriminazioni fondate sul sesso. (Today.it)

L’ira di Elena Cecchettin: “Mia sorella uccisa da un bianco perbene. Il governo fa propaganda”

In Italia, ogni tre giorni avviene un femminicidio. «Serve una visione, serve perseveranza. (Vanity Fair Italia)

Una Fondazione dedicata a Giulia Cecchettin, la studentessa di 22 anni uccisa dall’ex fidanzato nel novembre dell'anno scorso, contro la violenza di genere e «per dare voce e sostegno a chi vive nella paura». (LaC news24)

“È stato il vostro bravo ragazzo”, è la frase che il 18 novembre di un anno fa, nel giorno del ritrovamento del corpo di Giulia Cecchettin, sua sorella Elena rilanciò sui social. L’eco di quelle parole è riecheggiata ieri, alla fine di una giornata che doveva essere di ricordo e soprattutto impegno, segnata invece dalle parole di un ministro che ha ridotto le riflessioni sul patriarcato a inutile “ideologia” e ha associato l’immigrazione alla violenza di genere. (la Repubblica)