Filippo Turetta, oggi la difesa: pronta arringa di due ore. Gino Cecchettin: «Io sono già morto dentro»

Filippo Turetta, oggi la difesa: pronta arringa di due ore. Gino Cecchettin: «Io sono già morto dentro»
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ilmessaggero.it INTERNO

Dopo la richiesta di ieri di una condanna all'ergastolo a Filippo Turetta da parte del pm di Venezia Andrea Petroni, oggi la parola nel processo per l'omicidio di Giulia Cecchettin passa alla difesa. Gli avvocati Giovanni Caruso e Monica Cornaviera terranno la loro arringa davanti alla corte d'Assise di Venezia e per il 22enne chiederanno la pena che gli spetta con la speranza che il carcere assuma la sua funzione di rieducazione e possa permettere al giovane, accusato dell'omicidio dell'ex fidanzata, di capire il disvalore del suo gesto e avere la possibilità - data sua giovane età - di riscattarsi. (ilmessaggero.it)

Ne parlano anche altri media

Bufera nello studio di Zona Bianca. Domenica sera, nel programma di Rete 4 condotto da Giuseppe Brindisi, è andata in onda una breve intervista ad Andrea Turetta, fratello minore di Filippo Turetta, imputato per l'omicidio di Giulia Cecchettin. (Today.it)

Come ieri, Filippo Turetta è in aula. Dopo la requisitoria del pm, che ha chiesto l’ergastolo per il 23enne reo confesso dell’omicidio dell’ex fidanzata, uccisa a novembre 2023 con 75 coltellate, oggi prende la parola la difesa davanti alla corte d’Assise di Venezia (Il Fatto Quotidiano)

Gli avvocati Giovanni Caruso e Monica Cornaviero proveranno a evitare l'ergastolo, richiesto dal pm (LAPRESSE)

Femminicidio di Giulia, la difesa di Turetta: «Niente premeditazione, Filippo non merita l’ergastolo»

In una lista redatta il 31 luglio, Giulia Cecchettin descriveva tutti i comportamenti inquietanti di Filippo Turetta e i motivi per cui voleva lasciarlo. (Fanpage.it)

Descriv… Venezia — «Vi prego», esorta nel silenzio dell’aula il pm Andrea Petroni, 38 anni, rivolto ai giudici. (la Repubblica)

Nega che il delitto sia stato commesso con crudeltà, perché non sono sufficienti le 75 coltellate a sostanziare l'esistenza dell'aggravante. Nega l'esistenza dell'aggravante della premeditazione, perché la volontà di Filippo Turetta precedente al femminicidio di Giulia Cecchettin non è stata granitica, nel tempo. (La Nuova Venezia)