La foto di un falso impiegato di CrowdStrike è diventata virale, dopo la crisi di ieri

Ma facciamo prima il punto: nella giornata di ieri moltissimi computer con server Windows hanno iniziato a mostrare delle schermate blu della morte , rifiutandosi di avviarsi e creando così caos in tutto il pianeta. Ora sappiamo che il tutto è dipeso dall'aggiornamento dell'antivirus "Falcon Sensor" di CrowdStrike, ma in tanti si chiedono ancora com'è stato possibile un simile blackout e di chi sia la colpa effettiva. (Multiplayer.it)

Su altri media

L’errore di aggiornamento Microsoft che ha scatenato il caos in aeroporti e stazioni di tutto il mondo ha risparmiato le infrastrutture dei trasporti cinesi. Mentre diversi aeroporti dell’area Asia-Pacifico sono stati colpiti da interruzioni, gli aeroporti internazionali di Shangai e Pechino sono rimasti operativi. (il manifesto)

CrowdStrike, l’azienda di sicurezza informatica responsabile dell’aggiornamento difettoso, ha ricostruito l’accaduto sul suo blog, promettendo supporto ai clienti colpiti e assicurando che “non verranno implementate ulteriori modifiche” al file incriminato. (Il Fatto Quotidiano)

– Una schermata blu – in gergo ‘Blue screen of death’ (schermata della morte) –, associata a errori fatali di un sistema operativo davanti ai quali non si può fare nulla, è apparsa ieri su milioni di computer in mezzo mondo mandando in tilt i sistemi informatici di migliaia di aziende. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Perché dobbiamo imparare a convivere con i problemi informatici

A Orio al Serio la mattinata è partita con il piede giusto e sembra si vada verso una completa normalizzazione: la maggior parte dei voli parte e arriva puntuale o con un lieve ritardo, mentre solo una manciata di tratte sono annunciate con oltre mezz’ora di ritardo. (L'Eco di Bergamo)

NEW YORK – Se una farfalla smette di battere le ali nel cyberspazio succede un terremoto nelle nostre vite, in qualunque parte del mondo. Era ancora giovedì sera a New York quando si diffondeva la notizia secondo cui gli aerei di misconosciute compagnie (Frontier, Allegiant e Sun Country) non sarebbero partiti. (la Repubblica)

«Si è trattato di un’illustrazione molto, molto imbarazzante della fragilità dell’infrastruttura Internet di base del mondo intero». Il laconico e sconfortato commento viene da Ciaran Martin, professore presso la Blavatnik School of Government dell’Università di Oxford ed ex capo del National Cyber Security Centre del Regno Unito. (Avvenire)