Più dei dazi, preoccupa gli armatori la tassa di Trump sulle navi cinesi

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Shipmag ECONOMIA

Messina: “Lo shipping si adatta a tutto. Ma oggi il 70-80% dell’order book mondiale di navi da carico è presso cantieri cinesi. Si corre il rischio di stravolgere il mercato”. Croce: “Penso che alla fine il mercato finirà per equilibrare le situazioni” Genova – Più dei dazi preoccupa l’ipotesi della tassa sugli scali nei porti Usa delle navi cinesi (o costruite in Cina e persino quelle di armatori che hanno ordini per costruirne in Cina). (Shipmag)

Ne parlano anche altre fonti

Ma non per tutti si tratta di un risvolto per forza negativo. "Non è da escludere che emergano nuove rotte di mercato", aggiunge Stefano Messina presidente Assarmatori. (RaiNews)

Dopo il ‘Liberation day’ statunitense e l’introduzione dei dazi preannunciati dall’amministrazione Trump, le incertezze regnano sui commerci globali e il trasporto marittimo teme un calo dei noli e dei ritorni economici. (Shipping Italy)

“Preoccupati per i dazi? No, lo shipping si adatta a tutto: abbiamo vissuto la sovracapacità strutturale degli anni 2008-2018, la pandemia, il Green Deal 2021, con gli italiani strapenalizzati, la guerra in Ucraina, gli Houti, il Golfo di Aden, Suez, passano 13-14 mesi, arriva Trump, diciamo che non ci manca il tempo e la capacità di reazione”. (Genova24)

(Adnkronos) – Con i dazi americani fino a 52 miliardi di dollari di sovraccosti per lo shipping. E’ quanto emerge dal Centro Studi di Confitarma ha pubblicato oggi lo studio sui ‘Possibili impatti dei dazi Usa sull’industria dello shipping italiano’, in risposta alle recenti conclusioni dell’indagine dell’Office of the United States Trade Representative (Ustr) sulle politiche commerciali cinesi. (Cremonaoggi)

I dazi Usa potrebbero colpire più Boeing che Airbus La guerra a colpi di dazi innescata da Trump potrebbe sferzare più colpi all’americana Boeing che all’europea Airbus. (Startmag)

Il rischio, forse ancora più grande delle misure appena annunciate dall’amministrazione americana, è in un’altra “minaccia” che potrebbe realizzarsi a breve, vale a dire la tassazione di ogni nave costruita in Cina che scala un porto statunitense. (la Repubblica)