Zelensky e Trump in Vaticano: l’incontro che potrebbe cambiare le carte
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Kiev – Non più la mimetica da campo di battaglia, ma una giacca scura: Volodymyr Zelensky, arrivando in Vaticano per i funerali di papa Francesco, ha scelto un abbigliamento che segna una distanza simbolica dalla guerra. Un dettaglio che non passa inosservato, soprattutto di fronte alla foto che lo ritrae faccia a faccia con Donald Trump, seduti su due sedie nella basilica di San Pietro, pochi istanti prima della cerimonia. Quell’immagine, già diventata iconica, sembra suggerire un tentativo di riavvicinamento tra i due leader, dopo anni di tensioni e un conflitto che ha insanguinato l’Ucraina.
L’incontro, breve ma intenso, è avvenuto in un clima di apparente distensione, lontano dai riflettori accesi dei vertici ufficiali. Trump, che durante la sua presidenza aveva più volte espresso scetticismo sugli aiuti militari a Kiev, e Zelensky, da sempre in prima linea contro l’invasione russa, hanno scambiato poche parole, ma il solo fatto che si siano seduti insieme – in un momento così carico di significato – ha un peso politico non indifferente.
Non è mancato l’episodio grottesco: Emmanuel Macron ha tentato di inserirsi tra i due, quasi a voler riaffermare un ruolo che, in quel contesto, non gli spettava. Respinto senza troppi complimenti, il presidente francese ha lasciato il campo a quello che molti osservatori hanno definito un "vertice a due" improvvisato, ma non per questo meno significativo.
Alessandro Politi, direttore della Nato Defense College Foundation, ha sottolineato come l’incontro in San Pietro abbia una doppia valenza: da un lato, un rapido scambio di vedute tra due figure chiave; dall’altro, la volontà di mostrare al mondo che, nonostante tutto, il dialogo non si è interrotto. Un messaggio che, in questa fase, serve sia a Trump, in piena campagna elettorale, sia a Zelensky, alle prese con una guerra sempre più logorante.