Minori, il rischio povertà è doppio. Due su tre hanno paura del futuro

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Avvenire INTERNO

ANSA La povertà vissuta dai piccoli genera la sfiducia degli adolescenti. Ragazzi che avrebbero aspirazioni grandi e belle - studiare, lavorare, mettere su famiglia - ma temono - o sanno - che difficilmente si realizzeranno. E questo fa crescere l’ansia, il senso di impotenza, il disagio psicologico. Disuguaglianze economiche e culturali che minano il futuro del Paese, se la politica non tornerà a investire davvero sulle famiglie e sui bambini italiani. (Avvenire)

Ne parlano anche altre testate

I l preoccupante rapporto di Save The Children: a essere più pessimiste per il proprio futuro sono le ragazze. Ecco i motivi (Donna Moderna)

Tra le principali difficoltà che pesano sui bilanci delle famiglie in condizioni di grave disagio economico seguite dalla Caritas vi sono: l’acquisto di prodotti di uso quotidiano, come pannolini (tale difficoltà è percepita dal 58,5% degli assistiti), abiti per bambini (52,3%) o alimenti per neonati come il latte in polvere (40,8%), le visite specialistiche pediatriche private (40,3%), l’acquisto di medicinali o ausili medici per neonati, specie se in presenza di disabilità o disturbi del linguaggio (38,3%). (Toscanaoggi.it)

Senza speranza In Italia sono più di 100mila i ragazzi tra i 15 e i 16 anni, quindi quasi uno su 10, che vivono in condizioni di povertà e il 67,4% teme che il lavoro non gli permetterà comunque di uscire da questa condizione di difficoltà. (leggo.it)

Povertà, in crisi famiglie con bimbi fino a 3 anni. Indigenza anche tra adolescenti Parliamo della povertà che colpisce soprattutto le famiglie, e in particolar modo quelle con bambini piccoli. Un fenomeno nel nostro Paese in aumento e dal quale uscire è difficile. (TV2000)

Ma la maestra lo ha premiato con un 9. Stefano, un bambino cinese di seconda generazione, era preoccupato perchè di recente in un tema in classe sul futuro invece di scrivere le solite due colonne si era limitato a cinque righe e temeva un brutto voto. (Giornale di Sicilia)

Vanno meglio a scuola dei loro coetanei e il 69,4% pensa che frequenterà sicuramente l’università (contro il 40,7% dei maschi),ma poi il 46,1% ha paura di non trovare un lavoro dignitoso, rispetto al 30,5% dei ragazzi, e una su tre (29,4%) afferma che non riuscirà a fare ciò che desidera, a fronte del 24,3% dei ragazzi. (Corriere della Sera)