È morto il semiologo Paolo Fabbri

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Eco lo inserì nel “Nome della rosa” come Paolo da Rimini, fondatore della biblioteca, con il soprannome di «Abbas Agraphicus».

Fratello di Gianni, storico gestore del Paradiso e re della notte, Paolo Fabbri ha avuto una carriera del tutto diversa da quella del fratello: amico di Guattari e Deleuze, frequentatore dei corsi di Barthes, Goldmann, Greimas, ha insegnato a Parigi, a San Diego, a Toronto, a Santiago del Cile e a Lima, ed è stato collega e amico di Eco al Dams di Bologna (Corriere Romagna)

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Intendeva ricerca semiologica, il suo cavallo di battaglia, praticata come impegno, scommessa nel «dire qualcosa di sensato sul senso». Rientrò in Italia come dirimpettaio di Eco al Dams, sempre pioniere e sempre «inattuale», come amava definirsi con un po’ di snobismo: Bologna, scrisse, permetteva ancora negli anni Novanta una larga prospettiva sul panorama della ricerca. (Corriere della Sera)

La conclusione irreversibile d’una esistenza singolare e la interruzione di un progetto di vita che spetta eventualmente ad altri proseguire”. La memoria si squarcia, non appena la notizia di una morte come quella del semiologo Paolo Fabbri si diffonde. (L'HuffPost)

Inoltre, dirige la rivista: La ricerca semiotica, Quaderni del Centro Internazionale di Studi Interculturali di Semiotica e Morfologia (CISISM), Università di Urbino. Si è spento all'età di 81 anni il celebre semiologo riminese Paolo Fabbri, docente dell'Alma Mater e allievo di Umberto Eco, fratello di Gianni patron del Paradiso. (RiminiToday)

Poi era tornato in Italia, dedicando la sua vita all'insegnamento universitario. Dopo Umberto Eco, scomparso il 19 febbraio del 2016, la semiotica perde un altro nome importante, sebbene meno noto ai non specialisti: Paolo Fabbri, riminese, è morto a 81 anni. (la Repubblica)

Ha insegnato parecchio anche all'estero, ottenendo sempre attestati di stima e ringraziamenti sia da parte delle strutture universitarie che degli studenti che hanno avuto l'opportunità di formarsi con lui. (Corriere di Siena)

Ai suoi cari le più sentite condoglianze, mie personali e di tutta la Giunta regionale dell’Emilia-Romagna, così come esprimiamo vicinanza all’Università di Bologna e alla città di Rimini”. (RiminiToday)