Il titolo di Tesla ai massimi da quasi tre anni. Ed Elon Musk guadagna altri 14 miliardi
Articolo Precedente
Articolo Successivo
L’ultima impennata del titolo di Tesla ha portato il prezzo delle azioni al massimo dell’ultimo anno, aggiungendo altri 14 miliardi di dollari al patrimonio di Elon Musk. Alcuni analisti rimangono ottimisti sul futuro della compagnia controllata dalla persona più ricca del mondo, specie sotto un’amministrazione Trump, che potrebbe portare un alleggerimento normativo. I fatti chiave Le azioni di Tesla sono cresciute di oltre il 3,6%, fino a raggiungere i 370 dollari intorno alle 11.20 (ora della costa orientale statunitense) di giovedì 5 dicembre. (Forbes Italia)
La notizia riportata su altri giornali
Non credo che userà il potere politico per danneggiare i concorrenti della sua x. La reazione del leader dell’intelligenza artificiale (AI)? «Sono tremendamente triste. (Corriere della Sera)
Di Silvia Vianello Questo avvertimento sulle “difficoltà temporanee” si riferisce agli obiettivi della nuova amministrazione Trump di ridurre le spese governative in programmi ritenuti non essenziali. (Economy Magazine)
E' di almeno 277 milioni di dollari la somma che Elon Musk ha versato per la vittoria di Donald Trump e dei repubblicani nelle elezioni del 5 novembre. (Adnkronos)
«Per aspera ad astra» era scritto sul biglietto, firmato Elon, che accompagnava un vistoso mazzo di fiori fatto recapitare dal patron di Tesla e fondatore di SpaceX, mediante un fioraio romano, sull'ara di Giulio Cesare ai Fori romani, nel luogo dove il grande condottiero romano fu cremato dopo essere stato ucciso. (il Giornale)
E' solo la spesa delle ultime settimane di corsa alla Casa Bianca, "ma il conto totale potremmo anche non saperlo mai", scrive il New York Times Getting your Trinity Audio player ready... (Dire)
Smith è un libertario in economia, convinto che lo Stato debba farsi piccolo e starsene quanto possibile in disparte mentre le imprese creano ricchezza. Smith è un repubblicano americano vecchio stampo, 80 anni, vicino all’amministrazione di George Bush figlio e alla campagna (poi perdente) di John McCain contro Barack Obama nel 2008. (Corriere della Sera)