La casa esplosa ad Ercolano era tornata al proprietario un anno fa grazie alle dirette social

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A cura di Nico Falco I carabinieri sul luogo dell'esplosione, ad Ercolano Quell'immobile di contrada Patacca, ad Ercolano, solo un anno fa era diventato "famoso". Prima che diventasse una fabbrica di fuochi d'artificio illegale, quella saltata in aria il 18 novembre uccidendo tre persone, era stata al centro di una storia paradossale che si era trascinata in tribunale, nelle manifestazioni e nelle dirette social: il proprietario, che ora è stato denunciato per omicidio plurimo colposo e disastro colposo, si era battuto a lungo per entrare in possesso dell'appartamento e aveva coinvolto anche il deputato Francesco Emilio Borrelli e il giornalista Pino Grazioli. (Fanpage.it)

Ne parlano anche altri media

Sono rimasta sola con la bambina. Ercolano — «Non ho più le mie figlie, le pupate mie. (La Repubblica)

Chiaramente ciò conferma che la macchina dei fuochi d'artificio illegali si è già messa in attività in vista degli affari che si faranno per le feste di fine anno. Di quella tipologia, ben 154mila ne sono stati individuati dai carabinieri nel Casertano, precisamente a Francolise. (MARIGLIANO.net)

Chiusi in una polveriera per non più di 250 euro a settimana. Senza esperienza, senza tutele, in un laboratorio illegale intestato formalmente a una ragazzina di 13 anni, già segnalato dal Comune per abusi edilizi. (La Repubblica)

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Napoli — «Cosa le dirò quando la mia bambina sarà grande? Che il suo papà è scoppiato dentro a una fabbrica, che lo hanno fatto morire come un animale per 30 euro al giorno? Adesso voglio giustizia». (La Repubblica)

Venti o venticinque euro al giorno. Un dramma annunciato, alla luce di quanto sta emergendo nel corso delle indagini dei carabinieri per conto della Procura di Napoli. (ilmattino.it)

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