Anche se l’Iran procedesse con moderazione non c’è garanzia contro l’escalation israeliana
Articolo Precedente
Articolo Successivo
La risposta dell’Iran alla recente rappresaglia israeliana sarà “estremamente complessa“, anche per le pressioni dei governi che spingono perché si chiuda questa fase di attacchi e contrattacchi tra Teheran e Tel Aviv, ma in ogni caso sarà “ponderata e mai frutto della fretta“. Ad affermarlo in un’intervista all’Adnkronos è Afifeh Abedi, ricercatrice di Politica estera presso il Center for Strategic Research (Csr) di Teheran, uno dei principali think tank della Repubblica islamica, secondo cui l’Iran sta valutando le “nuove condizioni” geopolitiche dato che molti Paesi sia mediorientali che occidentali “hanno condannato gli attacchi e chiesto uno sforzo internazionale per interrompere il ciclo” di rappresaglie. (Contropiano)
Su altre testate
Gli Usa hanno messo in guardia l'Iran dal lanciare un altro attacco contro Israele, sottolineando che Washington non sarà in grado di frenare gli israeliani se attaccheranno di nuovo. Lo scrive Axios citando un funzionario Usa e un ex funzionario israeliano. (Il Piccolo)
Le due trattative a cui Teheran guardava per provare a portare… Gaza Nord affonda in quella che l’Onu ha definito, senza giri di parole, un’apocalisse. (la Repubblica)
Torna a salire la tensione tra Tel Aviv e Teheran. Le dichiarazioni delle ultime ore tra le due parti, infatti, infiammano lo scenario nell’area e Israele si prepara a un possibile e imminente attacco da parte dell’Iran. (Milano Finanza)
“I nemici, tanto gli Stati Uniti quanto il regime sionista, devono sapere che riceveranno certamente una risposta feroce alle loro azioni contro l’Iran, la Nazione iraniana e il fronte della resistenza“, i gruppi armati nella regione sostenuti da Teheran, da Hamas a Hezbollah passando per gli Houthi. (Il Fatto Quotidiano)
Sono 19 i feriti del lancio di razzi avvenuto stamattina dal Libano a Tira, nel centro-est di Israele. Lo rendono noto fonti mediche. (Adnkronos)
L'ayatollah Khamenei, infatti, ha dato ordine al Consiglio per la sicurezza nazionale di prepararsi: "La portata dell'attacco di Israele è stata troppo grande per essere ignorata e non rispondere significherebbe ammettere la sconfitta. (Today.it)