Le foto di Giulia Cecchettin e Filippo Turetta prima dell'omicidio

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Today.it INTERNO

Un pomeriggio all'apparenza spensierato, trascorso nel centro commerciale di Marghera La Nave de Vero, con quello che qualche ora dopo si sarebbe trasformato in un brutale assassino. La trasmissione Pomeriggio Cinque ha mostrato in esclusiva le ultime foto scattate da Filippo Turetta insieme a Giulia Cecchettin nelle ore precedenti al delitto. Decine di scatti alcuni insieme, altri soltanto della 22enne, mentre i due si aggirano per i negozi, molto probabilmente alla ricerca di un vestito da indossare in occasione dell'imminente laurea. (Today.it)

Su altri media

I due coltelli? Mi aveva spiegato che li aveva portati perché voleva utilizzarli per uccidersi». «La versione fornita al pm durante l’interrogatorio coincide con quanto mi aveva detto nella sua prima telefonata, immediatamente dopo l’arresto. (ilmessaggero.it)

Sono state trasmesse il 28 giugno in esclusiva su “Pomeriggio Cinque News”. Sguardi imbarazzati e ghigno esibito. (Il Mattino di Padova)

Lo riporta nei dettagli il nostro giornale partner Quotidiano Nazionale: "Filippo Turetta nel suo racconto di nove ore al pm ha usato parole molto cruente. Tutta la ferocia del killer Filippo Turetta: "Ho ucciso Giulia guardandola negli occhi, non poteva vivere senza di me". (Casteddu Online)

Turetta, l'ex avvocato Compagno: «Non credeva al nuovo ragazzo di Giulia, per lui voleva solo ingelosirlo»

Come è emerso poi dai racconti dell’ex fidanzato reo confesso e dagli audio di lei nei mesi precedenti, dopo la fine della relazione Turetta ha fatto di tutto per rimanere nella vita della 22ene, provando a manipolarla, minacciando di uccidersi, facendo leva sul senso di colpa. (Open)

Si tratta di oltre 50 foto scattate tra le 18 e le 21 dell'11 novembre scorso, il giorno in cui è stata uccisa. Le ultime immagini di Giulia Cecchettin sono state rinvenute da inquirenti e investigatori sul cellulare dell'ex fidanzato Filippo Turetta. (ilmessaggero.it)

I due coltelli? Mi aveva spiegato che li aveva portati perché voleva utilizzarli per uccidersi». L’avvocato Emanuele Compagno è stato il primo difensore di Filippo Turetta. (ilmessaggero.it)