Tragedia a Napoli, crolla ballatoio a Scampia: 2 morti e 7 bambini tra i 13 feriti

E’ di due morti e 13 feriti, di cui 7 minori , alcuni dei quali in condizioni serie, il bilancio del crollo del ballatoio nella Vela Celeste nel quartiere di Scampia a Napoli , avvenuto intorno alle 22,30 di ieri. Sono i dati forniti dalla prefettura di Napoli. I vigili del fuoco avrebbero escluso che ci siano ancora persone sotto le macerie. A cedere è stato un ballatoio del terzo piano, che ha coinvolto nella caduta i ballatoi del secondo e del primo piano. (Gazzetta del Sud)

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Alcuni sono gravi, tra di loro anche un bambino (LAPRESSE)

La Vela Celeste è l'unica Vela di Scampia che si era deciso di non demolire perché inserita in un progetto di riqualificazione, ma invece di rappresentare un simbolo di rinascita per il quartiere, da ieri si è trasformata in un luogo di lutto e disperazione. (Panorama)

Momenti di terrore nella tarda serata di ieri a Scampia. Il cedimento di un ballatoio di collegamento nella Vela Celeste, insediamento popolare del quartiere, ha provocato due morti e 13 feriti, tra cui sette bambini. (LaC news24)

“Un boato e poi le urla. Ci hanno detto di lasciare le nostre case, ma ora dove andremo?”: il racconto degli sfollati dopo il crollo a Scampia

I vigili del fuoco, dopo aver scavato tra le macerie, hanno completato l’evacuazione dei piani alti mentre sono in corso le verifiche di stabilità nella parte coinvolta dell’edificio. Tra i feriti ci sono anche sette bambini (due di appena due anni). (lasiciliaweb | Notizie di Sicilia)

Una mancanza che diventa ancora più grave considerando che tra gli sfollati ci sono moltissimi tra bambini e anziani. “In questo momento abbiamo poca acqua, prendete una bottiglietta a famiglia”, avrebbe invitato un operatore presente sul posto. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

“Abbiamo sentito un rumore fortissimo e poi le urla – racconta uno degli abitanti – gente con le maglie sporche di sangue, una vera tragedia, ci hanno detto di lasciare le nostre case e abbiamo dormito in macchina o per strada con i bambini, i parenti disabili e gli animali domestici, ora stiamo cercando di capire cosa dobbiamo fare”. (Il Fatto Quotidiano)