«Padre Pio» nelle ferite del suo tempo

«Padre Pio» nelle ferite del suo tempo
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Dopo Pasolini e Dominique Strauss-Kahn (Welcome to New York), Padre Pio: la linea biografica abbracciata negli ultimi dieci anni da Abel Ferrara (cui eccentricamente appartiene anche Tommaso) si arricchisce del suo episodio più intenso e anche sconcertante. IL FRATE di Pietrelcina (interpretato benissimo da Shia LaBeouf) viene colto nel suo arrivo al convento dei cappuccini di San Giovanni Rotondo e seguito nella sua quotidiana preghiera. (il manifesto)

Ne parlano anche altre testate

News Cinema Il grande regista newyorkese torna nelle sale italiane con il biopic interpretato da Shia LaBeouf. Ecco i film in streaming che lo hanno resto un grande cineasta "maledetto". (ComingSoon.it)

«Mi ha colpito il fatto che Padre Pio sia un secondo Cristo, un Cristo italiano. Così abbiamo letto i suoi libri, le sue bellissime lettere, siamo insomma entrati nella sua vita e colto tutto il suo grande carisma». (Il Centro)

In occasione del Taormina Film Festival, Abel Ferrara ha parlato del suo ultimo film con Shia Labeouf, Padre Pio, e ha affrontato l’argomento intelligenza artificiale. (BadTaste.it Cinema)

Intervista al regista Abel Ferrara sul film "Padre Pio", prima mondiale della versione italiana

Può succedere di tutto quando hai davanti Abel Ferrara. Ad esempio che dica che Joe Biden è un fantoccio nelle mani di Obama e che si sarebbe dovuto ritirare già due anni fa. O che l’attentato a Trump è il corollario naturale del proverbio “you live by the sword, you die by the sword”. (La Repubblica)

Abbiamo iniziato le ricerche immergendoci nel personaggio, proprio come avevamo fatto con Pasolini. Abbiamo letto i suoi libri, le sue bellissime lettere, esplorando la sua vita e il suo grande carisma”, racconta Abel Ferrara del suo film “Padre Pio”. (StatoQuotidiano.it)

Lo incontro per questa intervista in un grande albergo di Taormina, E' elegante nel suo abito di lino bianco, è gentile e disponibile, ma so che ha personalità forte, e cerco subito di metterlo a suo agio perchè è che non ama le “trappole” giornalistiche, Il film già presentato a Venezia, arriva al festival grazie all'intelligenza del direttore Marco Muller, che sa distinguere una storia dall'altroa: questo è cinema vero ,arriva in anteprima mondiale e in versione italiana. (Liberoquotidiano.it)