IL VIDEO. Azienda Taiwan nega di aver costruito cercapersone di Hezbollah esplosi

Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
il Dolomiti ESTERI

Taipei 18 set. L'azienda taiwanese Gold Apollo ha smentito la notizia del New York Times secondo cui avrebbe prodotto centinaia di cercapersone imbottiti di esplosivo utilizzati da membri di Hezbollah che sono esplosi simultaneamente in Libano, uccidendo almeno nove persone."Questo non è un prodotto di Apollo, ma un prodotto che ho autorizzato a marchiare con il nostro brand", ha chiarito il capo dell'azienda Hsu Ching-kuang, "Non sono nostri prodotti dall'inizio alla fine". (il Dolomiti)

Ne parlano anche altri giornali

Migliaia di cercapersone esplodono tutti insieme in Libano. (Secolo d'Italia)

Il bilancio dei morti per l'attacco hacker ai cercapersone di Hezbollah è salito a 12 morti e circa 4000 persone ferite. Tra i cadaveri rivenuti anche 3 civili, due minori e una donna: Fatima Abdallah, 8 anni, della regione di Baalbeck, Muhammad Bilal di 11 anni della periferia sud di Beirut e l'infermiera Atta Dirani, colpita mentre lavorava in un ospedale nella regione di Baalbeck. (Il Giornale d'Italia)

Secondo fonti della tv saudita al Hadath, circa 500 miliziani di Hezbollah sono rimasti accecati in seguito all'esplosione dei loro cercapersone ieri in Libano e a Damasco. "Nel giro di un minuto il nemico è riuscito a infliggere uno dei suoi peggiori colpi a Hezbollah dall'inizio del conflitto", ha detto. (Tiscali Notizie)

Nasrallah parlerà alle 17:00 locali (le ore 16 in Italia) di giovedì in un discorso che affronterà "gli ultimi sviluppi", ha affermato Hezbollah. Il capo di Hezbollah Hassan Nasrallah terrà un discorso giovedì dopo che centinaia di cercapersone utilizzati dai membri del suo movimento sono esplosi in tutto il Libano (La Gazzetta del Mezzogiorno)

"Anche se gli attacchi sembrano essere stati mirati, hanno avuto pesanti e indiscriminati danni collaterali tra i civili, compresi i bambini tra le vittime. Lo fa sapere in una nota l'alto rappresentante Josep Borrell. (La Gazzetta del Mezzogiorno)

Sotto accusa Israele che avrebbe piazzato piccole cariche nei dispositivi che erano in uso a membri del movimento sciita libanese (LAPRESSE)