Femminicidio Lorena Quaranta, niente ergastolo per lo stress da covid, la rabbia di papà Enzo: "Solo sgomento. Parlano i messaggi"

La rabbia di Enzo Quaranta, il padre di Lorena, la ragazza uccisa il 31 marzo del 2020 dal compagno Antonio De Pace a Furci Siculo. Dopo la sentenza della Corte di Cassazione sono aspre le polemiche sulla motivazione. Secondo la Suprema Corte i giudici avrebbero dovuto valutare diversamente e meglio la componente legata allo stress da covid come attenuante. Il padre di Lorena, però, è sgomento. Lo ha raggiunto, raccogliendo le sue parole, Francesco Triolo (Messina)

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Nuovo processo A Messina c'è una sola sezione di Corte d'assise d'appello. È questo il motivo per il quale la Corte di Cassazione, dopo avere disposto l'annullamento con rinvio della sentenza emessa dai giudici di secondo grado della città peloritana, ha disposto che il nuovo processo per l'omicidio di Lorena Quaranta, uccisa nel 2020 a Furci Siculo (Messina) dal compagno, l'infermiere Antonio De Pace, venga celebrato davanti alla Corte d'assise d'appello di Reggio Calabria. (LaC news24)

“Stressato dal Covid”, annullato l’ergastolo per il femminicidio di Lorena Quaranta I fatti risalgono al 2020: la giovane studentessa di Medicina è stata strangolata dal fidanzato nella loro abitazione, vicino Messina (Dire)

«C’è un passaggio preciso della sentenza che mi ha colpito particolarmente, un punto dove si afferma che tutti i testi in dibattimento hanno concordemente attribuito alla relazione sentimentale tra imputato e vittima i caratteri di un rapporto solido, profondo e sereno e in questo contesto l’omicidio non può avere una matrice legata al genere». (Gazzetta del Sud - Edizione Messina)

Omicidio di Lorena Quaranta, il padre: "L'ergastolo annullato per Covid? Così la uccidono di nuovo"

“Ma lo stress giustifica solo gli uomini?”. È la domanda che si pone Udi Ferrara, dopo aver letto sui giornali la notizia della sentenza della Cassazione del 9 luglio scorso che ha annullato l’ergastolo all’imputato per il femminicidio di Lorena Quaranta, uccisa il 31 marzo 2020 da Antonio De Pace, suo compagno convivente, con “un oggetto contundente alla fronte”. (Estense.com)

Antonio De Pace, l’infermiere calabrese che nel 2020 uccise la fidanzata Lorena Quaranta e poi tentò il suicidio prima di avvertire i carabinieri e confessare il delitto, non è stato assolto. Nessun tribunale ha annullato l’ergastolo, pena cui fu condannato fino in appello. (Il Dubbio)

Con l’uccisione di Lorena Quaranta “il Covid non c’entra niente”. A dichiararlo, tra le lacrime, è il padre della vittima, Vincenzo, definendo “un affronto” la sentenza della Cassazione che ha annullato le condanne di primo e secondo grado ad Antonio De Pace con l’attenuante dello “stress da coronavirus”. (PUPIA)