Rabbia e sgomento: la sentenza sul femminicidio di Lorena Quaranta scuote l'Italia

L'eco della sentenza della Corte di Cassazione sul femminicidio di Lorena Quaranta, uccisa il 31 marzo 2020 dal compagno Antonio De Pace a Furci Siculo, continua a risuonare in tutta l'Italia. La decisione della Corte di considerare lo stress da covid come attenuante ha scatenato una serie di polemiche.

Enzo Quaranta, padre di Lorena, ha espresso il suo sgomento in seguito alla sentenza. Le sue parole, raccolte da Francesco Triolo, riflettono la rabbia e l'incredulità di un padre che ha perso la figlia in circostanze tragiche.

Antonio De Pace, l'ex infermiere e assassino confesso, è stato radiato dall'albo degli infermieri già dal 2022, come prescrive la legge ordinistica, una volta confermate le sue responsabilità nel gravissimo reato. L'Ordine delle Professioni infermieristiche di Vibo Valentia ha ribadito che mai un individuo capace di simili azioni può e potrà mai essere considerato un infermiere.

L'Onorevole Rosellina Marchetta, deputato Segretario all’ ARS, ha espresso il suo sostegno alla famiglia di Lorena Quaranta. Ha dichiarato di essere scossa e indignata per la scelta dei Giudici di annullare l’ergastolo all’assassino di Lorena.

La sentenza della Cassazione sul femminicidio di Lorena Quaranta è stata criticata per la sua pericolosità e per l'errore di cercare una giustificazione alla violenza maschile. Gli esperti che lavorano con la violenza maschile contro le donne sottolineano che non c’è nessuna cosa che la vittima possa fare o non fare per evitare la violenza, perché la violenza è sempre una scelta di chi la agisce.

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