Lorena, che sognava d'essere medico, e le “attenuanti” di un femminicidio

Lorena, che sognava d'essere medico, e le “attenuanti” di un femminicidio
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Avvenire INTERNO

Ansa Nella loro casa vicino ad Agrigento, che è diventata una specie di memoriale con tanto di scritte e targhe sui muri e gigantografie, i genitori di Lorena non si danno pace: «L'hanno uccisa due volte. E se questo è possibile, vuol dire che quel che è successo a nostra figlia non è servito a nulla, che può ripetersi». Quel che è successo a Lorena Quaranta, il 31 marzo del 2020, è stato diventare la vittima dell'uomo che diceva d'amarla: si chiama Antonio De Pace, nella villetta dove i due vivevano a Furci siculo, nel Messinese, tra i due era scoppiata una lite. (Avvenire)

Se ne è parlato anche su altre testate

Il padre di Lorena, però, è sgomento. Lo ha raggiunto, raccogliendo le sue parole, Francesco Triolo (Messina)

Il 30 marzo 2020 Antonio De Pace, iscritto al primo anno di odontoiatria, uccide strangolandola a mani nude la fidanzata Lorena Quaranta, 27 anni, laureanda in medicina. Il delitto avviene nella casa dove vivono insieme da un anno, a Furci Siculo, provincia di Messina. (il manifesto)

Sono motivazioni che lasciano perplessa anche Lucia Risicato, neo Garante per dei detenuti , quelle relative alla sentenza della Cassazione sul femminicidio di Lorena Quaranta , studentessa in Medicina, uccisa in una villetta di Furci Siculo il 31 marzo 2020, nella prima fase della pandemia. (Gazzetta del Sud - Edizione Messina)

Nessuno scandalo: la Cassazione ha solo chiesto di considerare lo “stress da Covid”

Antonio De Pace non è più infermiere dal momento stesso in cui sono state confermate le sue responsabilità nel gravissimo reato. L'Opi ha provveduto alla sua radiazione dall'albo degli infermieri fin dal 2022 quando, come prescrive la legge ordinistica, si è consolidata la condanna . (Nurse24)

Lorena Quaranta (immagine da Facebook) Una sentenza che fa discutere quella della Corte di Cassazione, che ha annullato con rinvio la sentenza della Corte d’Assise d’Appello di Messina che aveva condannato all’ergastolo per femminicidio l’infermiere 32enne Antonio De Pace, che ha strangolato e ucciso la fidanzata, la studentessa di medicina 27enne Lorena Quaranta, il 31 marzo del 2020 in un’abitazione a Furci Siculo, in provincia di Messina. (LAPRESSE)

Nessun “colpo di spugna”, dunque. Pure, giornali e tv si sono scatenati a gridare che la Cassazione aveva “annullato l’ergastolo”, suscitando le ire di parenti e amici della ragazza uccisa, emozioni comprensibili, ma anche reazioni stizzite e stupide, perché “ignoranti”, di esponenti politici di diversi partiti. (Il Dubbio)