Caso Lorena Quaranta: perché trovare una giustificazione alla violenza maschile è sbagliato e pericoloso

Caso Lorena Quaranta: perché trovare una giustificazione alla violenza maschile è sbagliato e pericoloso
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Perché la sentenza della Cassazione sul femminicidio di Lorena Quaranta appare pericolosa oltre che errata. Chi lavora con la violenza maschile contro le donne sa che non c’è nessuna cosa che la vittima possa fare o non fare per evitare la violenza, perché la violenza è sempre una scelta di chi la agisce. (Fanpage.it)

Ne parlano anche altri giornali

Antonio De Pace, l’infermiere calabrese che nel 2020 uccise la fidanzata Lorena Quaranta e poi tentò il suicidio prima di avvertire i carabinieri e confessare il delitto, non è stato assolto. Pure, giornali e tv si sono scatenati a gridare che la Cassazione aveva “annullato l’ergastolo”, suscitando le ire di parenti e amici della ragazza uccisa, emozioni comprensibili, ma anche reazioni stizzite e stupide, perché “ignoranti”, di esponenti politici di diversi partiti. (Il Dubbio)

Durante ogni anno che passa ed ogni che passa si registrano delle vere e proprie “mattanze” ad opera della mano dell’uomo contro le donne. Si inizia sempre con le stime, come se alla fine le donne fossero numeri di caduti come negli eventi bellici, da contare, una donna viene ammazzata ogni tre giorni, le violenze in famiglia sono aumentate, si inaugurano “panchine rosse”, tra istituzioni in doppiopetto e criminologi, psicologi, forze dell’ordine e finanche magistrati, ma una svelato l’oggetto, tra applausi e sorrisi che ci seppelliranno arriva la realtà, quella vera. (Approdo Calabria)

A Messina c'è una sola sezione di Corte d'assise d'appello. È questo il motivo per il quale la Corte di Cassazione, dopo avere disposto l'annullamento con rinvio della sentenza emessa dai giudici di secondo grado della città peloritana, ha disposto che il nuovo processo per l'omicidio di Lorena Quaranta, uccisa nel 2020 a Furci Siculo (Messina) dal compagno, l'infermiere Antonio De Pace, venga celebrato davanti alla Corte d'assise d'appello di Reggio Calabria. (LaC news24)

Lorena, che sognava d'essere medico, e le “attenuanti” di un femminicidio

La concessione delle attenuanti generiche, infatti, consentirebbe a De Pace di evitare l’ergastolo. Iscriviti gratis al canale WhatsApp di QdS.it, news e aggiornamenti CLICCA (Quotidiano di Sicilia)

Dopo che i giudici hanno annullato con rinvio la condanna all’ergastolo per l’allora fidanzato Antonio De Pace, a prendere posizione è D.i.Re – Donne in Rete contro la violenza. La sentenza della Cassazione sul femminicidio di Lorena Quaranta preoccupa i centri antiviolenza. (Il Fatto Quotidiano)

Nella loro casa vicino ad Agrigento, che è diventata una specie di memoriale con tanto di scritte e targhe sui muri e gigantografie, i genitori di Lorena non si danno pace: «L'hanno uccisa due volte. E se questo è possibile, vuol dire che quel che è successo a nostra figlia non è servito a nulla, che può ripetersi». (Avvenire)