Napoli, crollo alla Vela: non ci sono più alibi per chi rifiuta il futuro
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Non ci sono più alibi. Non per le istituzioni, che finalmente stanno facendo il loro dovere. Ma per chi abita ancora nelle Vele. La caduta dei calcinacci da un ballatoio della Vela rossa, che segue alla tragedia dello scorso 22 luglio in cui morirono tre persone, non ha sorpreso nessuno. È ormai chiaro ed evidente a tutti che quei mostri di cemento sono a serio rischio crollo e che vanno abbattuti senza indugi. (ilmattino.it)
Su altri giornali
Un nuovo crollo si è verificato oggi nella Vela Rossa di Scampia, a Napoli, uno dei simboli più iconici del degrado urbano e sociale della città. Fortunatamente, questa volta non ci sono stati feriti, ma l’episodio riaccende l’urgenza di interventi per sgomberare e demolire le ultime strutture ancora in piedi. (Il Fatto Vesuviano)
Crollano calcinacci alla Vela Rossa di Scampia: il cedimento ha interessato una parte di ballatoio. Nessun ferito. (ilmattino.it)
La sera dello scorso 22 luglio un crollo si verificò nella Vela Celeste: tre persone morirono e 12 rimasero ferite, tra cui 7 bambini. (ROMA on line)
La sera dello scorso 22 luglio un crollo si verificò nella Vela Celeste: tre persone morirono e 12 rimasero ferite, tra cui 7 bambini. Nessuna persona è rimasta ferita, sul posto sono presenti gli agenti del commissariato di polizia di Scampia e i vigili del fuoco. (La Repubblica)
Sul posto i vigili del fuoco e la Polizia di Stato. La sera dello scorso 22 luglio un crollo si verificò nella Vela Celeste: tre persone morirono e 12 rimasero ferite, tra cui 7 bambini. (Il Messaggero Veneto)
Crollato un solaio nella Vela Rossa, tra il 5° e il 6° piano. Sul posto intervenuti Vigili del fuoco e personale della Polizia di Stato. (Virgilio)