Il 7 ottobre e la risposta di Milano

Ieri Milano ha vissuto una giornata importante, la comunità ebraica ha organizzato un momento di raccoglimento e di riflessione sulla giornata del 7 ottobre che ha visto una grande partecipazione di pubblico, ben oltre le attese, segno di un vivo e sincero interesse della città che è sempre stata anticipatrice di risvegli e ricosse. Libero ha fatto la sua parte con me, Daniele Capezzone e Pietro Senaldi, un piccolo contributo, una testimonianza della nostra fede incrollabile nei valori della libertà, della democrazia, della religione di pace e non di guerra. (Liberoquotidiano.it)

Su altri giornali

La postura dell’equilibrio. Osservata prima, durante e dopo la cerimonia nella sinagoga in cui il tutti insieme e mai più un 7 ottobre è stato il senso del ricordo, Giorgia Meloni è la leader che si vuole distinguere per una postura che appartiene storicamente all’Italia, e continua ad appartenerci, nei confronti delle crisi e delle guerre in Medio Oriente. (ilmessaggero.it)

Foto di yaman zaareer su Unsplash Si sta compiendo un anno dall’inizio del più sconvolgente, continuo, e apparentemente infinto massacro di cui l’Occidente, il mio mondo, è responsabile da quando sono nato, esattamente cinquantaquattro anni fa. (Minima&Moralia)

I droni neutralizzano le stazioni di sorveglianza israeliane, mentre camioncini e motociclette di miliziani entrano in Israele verso kibbutz e strade principali. (Corriere della Sera)

Nel Ghetto blindato la commemorazione per il 7 ottobre, Meloni: «L'antisemitismo preoccupa»

Con queste parole il sindaco Stefano Lo Russo ieri pomeriggio ha preso all’improvviso la parola in Sala Rossa dopo che l’assemblea dei capigruppo aveva rifiutato le comunicazioni chieste dal consigliere Radicale Silvio Via… (La Repubblica)

"Ci sentiamo sotto attacco, anche qui in Italia". Così gli ebrei milanesi parlano degli episodi di antisemitismo nei loro confronti dopo gli attacchi del 7 ottobre 2023 e la conseguente risposta armata dell'esercito d'Israele a Gaza. (MilanoToday.it)

Sulle panchine ci sono gli orsacchiotti di peluche con gli occhi bendati e la pelliccia insanguinata e, sui muri della scuola ebraica, le immagini sconvolgenti del pogrom del 7 ottobre. Un anno dopo, al Ghetto di Roma transennato e blindato, è ancora quel giorno. (Corriere Roma)