Razzi di Hamas durante la cerimonia per il 7 ottobre, Israele espande l'azione nel Sud del Libano

Le sirene non erano previste, come invece impone il protocollo della memoria nelle altre giornate in cui gli israeliani ricordano i caduti e i morti delle guerre. «Perché gli allarmi di quel giorno sono marchiati a fuoco dentro di noi», spiega il regista Rino Tzor. Non c’è bisogno di lacerare l’aria calda dell’autunno che non arriva, l’ansia riagguanta solo a leggere la stessa data sul calendario. Da un anno risuonano comunque tutti i giorni: ieri ad alzare il volume della paura sono stati i fondamentalisti di Hamas per «celebrare» a modo loro il 7 ottobre, quattro razzi verso Tel Aviv tenuti nascosti per l’occasione, perché gli israeliani non dimentichino com’è cominciata. (Corriere della Sera)

La notizia riportata su altri giornali

Su iniziativa dei gruppi parlamentari di Fratelli d'Italia al Senato e alla Camera, domani martedì 8 ottobre, alle ore 11.30 presso la Sala Koch di Palazzo Madama, si terrà il convegno intitolato "Un anno dall'attacco terroristico del 7 ottobre". (Secolo d'Italia)

Mentre Israele ricorda le 1200 vittime a un anno esatto dall'attacco di Hamas del 7 ottobre, prosegue la guerra a Gaza e i combattimenti si intensificano nel sud del Libano. Le azioni israeliane sono volte al ritorno dei 60mila israeliani sfollati dal nord del Paese ebraico e alla liberazione degli ostaggi tenuti nella Striscia di Gaza. (Today.it)

Maurizio Molinari, possiamo dire con una certa brutalità che il tremendo pogrom dello scorso sette ottobre, di cui oggi ricorre l’anniversario, è stato pressoché dimenticato nell’opinione pubblica? (L'HuffPost)

Meloni, messaggio al Ghetto: «Lavorare per il dialogo»

Dal nostro corrispondente a Gerusalemme Davide Frattini (Corriere della Sera)

A Madrid si sono tenute in serata due manifestazioni, una a favore della Palestina davanti all’ambasciata Usa, e un’altra nella centrale Puerta del Sol in ricordo delle vittime degli attacchi di Hamas del 7 ottobre e contro l’antisemitismo. (LAPRESSE)

Osservata prima, durante e dopo la cerimonia nella sinagoga in cui il tutti insieme e mai più un 7 ottobre è stato il senso del ricordo, Giorgia Meloni è la leader che si vuole distinguere per una postura che appartiene storicamente all’Italia, e continua ad appartenerci, nei confronti delle crisi e delle guerre in Medio Oriente. (ilmessaggero.it)